L’unico vero scandalo di Sanremo? La Rai

di Franco Debenedetti


dalla rubrica Peccati Capitali

Una telepredica violentemente denigratoria di Adriano Celentano, una danza millimetricamente spericolata di Belen Rodriguez. Per venire al sodo, lo scandalo di Sanremo è tutto lì, un’esibizione e un’esternazione (o viceversa, i termini sono intercambiabili). Perché star lì a strologare per pagine e pagine ( o tweet e tweet) su cosa ci fosse dietro l’una o sotto l’altra quando siamo abituati a ben altro? Lo scandalo é solo che vadano in onda sulla trasmissione più vista della TV di stato, finanziata dal canone.

Sulle televisioni private a diffusione nazionale, è dubbio che avrebbero dato scandalo, ma soprattutto è certo che non sarebbe accaduto. Mediaset non ha mai avuto bisogno di essere trasgressiva, trasgressivo era già che esistesse, nonostante i pretori e il monopolio di stato, e che offrisse i colori di un sogno un po’ zuccherato contro il grigiore della TV di stato. E a La7 non conviene, dato che può sopravvivere solo ponendosi su un livello qualitativamente superiore.

Fatti del genere possono aver luogo solo sulla TV di stato finanziata dal canone: di più, ne sono una fatale conseguenza. Con un affollamento pubblicitario minore di quello consentito a Mediaset, RAI é meno condizionata dalle reazioni degli inserzionisti. Però ha il canone e quindi la fastidiosa insistenza a fare la la mitica “TV di qualità” che perlopiù è la “TV della noia”. E allora, nelle trasmissioni-simbolo la RAI si gioca tutto, deve fare audience e destare stupore: quando si esagerano le dosi, a volte va bene, più sovente no. Ma quello che é all’origine gli scandaletti delle esibizioni e delle esternazioni, è lo scandalo vero: la TV di proprietà pubblica, finanziata dal canone.

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