Fame a Gaza

di Franco Debenedetti

Caro Direttore,

Il cibo a Gaza non manca. Se così fosse ci sono innumerevoli paesi pronti a fornirlo. Arriva a un’organizzazione internazionale che è incaricata di distribuirlo. Ha le regole, i metodi, le persone e i mezzi per farlo arrivare alla gente senza discriminare? E’ il cibo che non arriva alla gente o è la gente che non arriva al cibo? Nel primo caso il cibo c’è ma non viene distribuito: la responsabilità è di chi è incaricato di distribuirlo…

Nel secondo caso, c’è chi deliberatamente si frappone tra la gente e il cibo per intercettarlo e distribuirlo nei modi che preferisce. In che modo è possibile lucrare vantaggio dal non far funzionare il meccanismo di distribuzione? Appropriandosene prima chei l cibo venga distribuito, si possono avere vantaggi economici pretendendo denaro per fornire un bene all’origine gratuito: vantaggi politici, selezionando i favoriti a cui verrà distribuito il cibo. Gli israeliani hanno interesse a mantenere il prezzo più basso possibile e a evitare discriminazioni che farebbero ulteriori nemici. Tutto l’opposto perHamas: imporre un sovrapprezzo può finanziare l’acquisto di armi e proiettili. Discriminare aumenta la fedeltà dei propri simpatizzanti. La fame è, per Hamas, una strategia bellica: basti pensare agli ostaggi tenuti e affamati nei tunnel. “Quello che viene ignorato – scrive Claudio Cerasa – è che purtroppo la guerra in medio oriente non ha creato un nuovo antisemitismo: ha semplicemente dato una scusa in più, a chi odia gli ebrei, di odiarli ancora di più, e di considerare ogni ebreo colpevole semplicemente di essere ebreo”.

Franco Debenedetti

✍️   pubblicato il 12 Agosto 2025 

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Approfondimenti correlati
Per offrire ai lettori un quadro più ampio e plurale sul contesto della crisi alimentare a Gaza e sulle dinamiche che il tuo articolo Fame a Gaza mette in luce, suggerisco due articoli esterni di grande interesse.

 

✍️ Amedeo Ardenza – Uomini armati sottraggono il cibo ai piccoli di Gaza
Libero, 20 settembre 2025
Riassunto
Ardenza documenta il sequestro sistematico di aiuti umanitari da parte di Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo Cogat e Unicef, uomini armati hanno intercettato camion di latte artificiale e alimenti per bambini, rivendendo le forniture a prezzi maggiorati e affamando la popolazione per fini politici e militari. L’articolo descrive anche l’evoluzione del conflitto e le connessioni con le tensioni in Libano.
«Gli uomini armati di Hamas hanno dirottato quaranta camion di aiuti che portavano latte artificiale e cibo per bambini.»
Fonte
Quotidiano Libero – edizione del 20 settembre 2025

✍️ Giuliano Cazzola – Mercato nero, tangenti, gang: chi specula sulla fame a Gaza
HuffPost, 11 settembre 2025
Riassunto
Cazzola racconta come bande armate, clan locali e miliziani di Hamas sequestrino e rivendano aiuti umanitari, trasformando la fame in un’arma di potere. Oltre alle responsabilità di Israele, emergono testimonianze di Ong, sindacati e stampa su rapine di camion, prezzi gonfiati e un fiorente mercato nero che grava sulla popolazione civile.
«Bande locali e clan armati si appropriano degli aiuti destinati alla popolazione, lasciando migliaia di famiglie senza accesso ai beni di prima necessità.»
Fonte
HuffPost – edizione dell’11 settembre 2025

 

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