Antifascisti di tutto il mondo: dove siete quando si parla di Putin?

di Franco Debenedetti

Al Direttore.

Sono ormai più di 35.000 (ma secondo il commissario ucraino per i diritti umani il numero potrebbe salire a 150.000; e addirittura 700.000 sono i numeri citati dalle autorità russe) i bambini ucraini registrati come deportati e trasferiti con la forza in Russia per essere esposti a indottrinamento e russificazione. La Convenzione Onu del 1948 esplicitamente riconosce questo fatto e lo equipara al genocidio.

Il 17 marzo 2023, la Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi) ha emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin e Marija L’vova-Belova, la commissaria russa per i diritti dei bambini, accusandoli del crimine di deportazione e trasferimento illecito di minori (un crimine contro l’umanità). Se Putin mette piede in uno degli stati che hanno sottoscritto la Convenzione del 1948, dovrebbe essere arrestato. In realtà la cosa è assai complicata: è prevedibile che una simile decisione darebbe luogo a più problemi di quelli che intendere risolvere. E’ forse anche per questo, oltre che per guadagnarsi meriti a poco prezzo, che il Sudafrica si è impegnato a non applicare la decisione del tribunale dell’Aia. Ma strappare bambini e giovinetti dalle loro famiglie e dai loro affetti è un fatto odioso, che ci ripugna, indipendentemente dal suo riconoscimento giuridico ed alle sue conseguenze penali. Né l’arresto è il solo rapporto che gli stati hanno con lo zar di tutte le Russie. Ed è su questo punto che vorrei chiedere una riflessione. Quante volte ci si è ricordati di questa barbarie? Quante volte, sui giornali e sui social, è stato ricordato il crimine che viene

compiuto, le sofferenze che vengono inflitte a bambini e a genitori? Crimine ideologico, ma nella sua vacuità ancora più odioso di quello commesso sui bambini vittime di bombardamenti, o usati come scudi umani dai terroristi. Ma di questo non si parla. Facciamo progetti per la ricostruzione dell’Ucraina: ma che almeno si dica una parola, e ci si impegni a far qualcosa, per la ricostruzione psicologica dei giovani che sono stati privati dell’affetto del padre, ed a cui è stato sradicato il senso di patria.

✍️  pubblicato il 26 Luglio 2025 

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