Veltroni: sì al proporzionale senza premio di maggioranza

luglio 14, 2008


Pubblicato In: Varie

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Il leader del Pd apre al modello tedesco: basta alleanze solo elettorali Parisi: ci vuole un chiarimento nel partito, sono molto preoccupato

FRASCATI – Non è d’ accordo. Ma alla fine Franco Debenedetti sorride soddisfatto. Perché senatore? «Perché l’ ho stanato: ormai è chiaro dove vuole andare il segretario del Pd».

In effetti le novità di Walter Veltroni sulla riforma elettorale nascono da una domanda di Debenedetti alla tavola rotonda di Glocus, fatta attraverso il direttore di Europa, Stefano Menichini, che moderava la tavola rotonda: «Il governo dovrà essere scelto dagli elettori o dovrà trovare la propria maggioranza in Parlamento?». Risposta del sindaco di Roma: «Occorre un sistema proporzionale senza il premio di maggioranza, che riduca la frammentazione dei partiti e che permetta agli elettori di scegliere i loro rappresentanti». Davvero? Romano Prodi non si pronuncia: «Parlo domani, che oggi sulla legge elettorale ce ne sono state di tutti i tipi…». Il costituzionalista Stefano Ceccanti si affretta a precisare che «in realtà non ci sono grandi novità rispetto a quello che Veltroni ha già detto», ma molti nel parterre di Frascati e quasi tutti nella più ampia platea politica pensano e dicono: «Si è convertito al modello tedesco». Il leader del Pd non cita mai quella parola, ma in effetti, nel suo intervento a Glocus, tratteggia un sistema che molto gli assomiglia. Lui che da sempre è per modelli maggioritari già nei giorni scorsi aveva aperto al proporzionale, ma a Frascati lo ha fatto con una chiarezza tale da far esultare Bruno Tabacci, anche lui alla tavola rotonda: «Apprezzo Veltroni per ciò che ha detto». E anche per la sua apertura al dialogo con i centristi e, aggiunge l’ udc, «anche con la Lega». Senza contare i complimenti alle aperture di Fini. Lo scenario della «spallata» berlusconiana viene considerato dal sindaco di Roma «tragico» perché porterebbe ad elezioni anticipate con l’ attuale sistema elettorale «ad alto rischio di ingovernabilità». E proprio a questo proposito spiega il suo «no» deciso ai premi di maggioranza: «Abbiamo visto ! che fini scono per favorire alleanze fatte su misura per la prova elettorale». Veltroni invece punta a un «bipolarismo vero», non fittizio. Tanto che, sollecitato sull’ indicazione del premier e della coalizione prima del voto, non precisa se ciò debba avvenire sulla scheda: «Deve essere nei programmi. Se sono chiari per tutti sarà chiaro anche lo schieramento di un partito. E anche l’ indicazione del premier sarà implicita». Le aperture di Veltroni piacciono a molti nel Pd. Antonio Polito commenta: «Vedo che impara velocemente il tedesco». Anche se a protestare è subito Arturo Parisi: «Il dibattito odierno sulla legge elettorale mi preoccupa molto: occorre un chiarimento all’ interno del partito». Concorda l’ ulivista Franco Monaco: «Attenzione, senza premio di maggioranza il bipolarismo è a rischio». Rifondazione comunista è soddisfatta, ma il socialista Enrico Boselli parla di «proposta incomprensibile, tutta da chiarire».

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COMUNICATO STAMPA – Legge elettorale Glocus
di Franco Debenedetti – Adnkronos, 10 novembre 2007

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