Uniformare i CSM europei per uniformare il lavoro. Proviamo?

giugno 23, 2015


Pubblicato In: Giornali, Il Foglio


Caro Direttore,

un fondo di disoccupazione europeo? Benissimo, ma per farlo ci vuole un CSM europeo. La proposta del Ministro Padoan, che il Foglio aveva anticipato, è stata ripresa da Eugenio Scalfari. I soldi che il fondo mette in tasca a cittadini di un paese, sono pagati dalle tasse di cittadini di altri paesi: che vorranno sapere come vengono spesi. Per questo non basterà uniformare le leggi, ma come vengono interpretate e applicate dai magistrati.

Anche in Germania il giudice può ordinare il reintegro del lavoratore ingiustamente licenziato, ma in Germania era nel 5% dei casi, in Italia nella totalità: finora. L’HartzIV presuppone che si perdano i benefici se non si accetta un lavoro proposto: da noi, una prateria per il contenzioso. Cruciali saranno le politiche attive di reinserimento al lavoro, quindi le agenzie per il collocamento: da noi erano monopolio pubblico, e ci sono voluti 20 anni per romperlo. “L’operaio ha una dignità, si diceva, non è una merce da piazzare”, e ci sarà ben stato un magistrato a dargli man forte. Non parliamo dei parapiglia sull’appartenenza politica di chi avrà il beneficio di erogare i contributi. Uniformare il mercato del lavoro richiede di rivedere il contesto giuridico fino alla sua radice costituzionale: vaste programme. Non resta che uniformare le culture giuridiche dei magistrati: dunque unificare i CSM.
Paradossale? Paradossali son quelli che parlano di unione politica e fiscale, men che mai di Stati Uniti d’Europa: sono i veri nemici dell’Europa che c’è, che dobbiamo far funzionare com’è, con chi lo vuole. Senza far drammi se qualcuno cambia idea.

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