Al direttore.
L’11 gennaio, Stefano Cingolani ha scritto: “Non solo Musk. Anche Zuckerberg e Bezos si inginocchiano a Trump. Il nuovo corso del capitalismo americano. L’andazzo di questi ultimi tempi conduce dritti dritti al crony capitalism, il capitalismo clientelare. In Italia lo conosciamo bene. Per molti versi quello che sta accadendo a Musk e alla sua cricca ricorda la metamorfosi dei Condottieri, protagonisti dell’ultima fiammata del capitalismo italiano negli anni 80 che poi sono passati dalla concorrenza alla concessione governativa, dal mercato allo stato, dai maglioncini alle autostrade: Benetton, Berlusconi, De Benedetti”.
Per quanto riguarda Carlo De Benedetti, immagino che Cingolani si riferisca alla concessione rilasciata alla Omnitel della Olivetti per una rete di telefonia digitale portatile, licenza rilasciata dal ministro Tatarella, presente Carlo Azeglio Ciampi. Solo che in tal caso “l’ultima fiammata” ha sortito l’effetto opposto da quello lamentato da Cingolani, non dalla concorrenza alla concessione, ma la concessione per creare concorrenza dove c’era monopolio Stet, posseduta dallo stato. E oggi il mercato della telefonia mobile è uno dei più concorrenziali al mondo. Ma anche sugli altri due “condottieri” c’è poi da ridire. Anche i più accaniti antiberlusconiani non possono negare che il Cavaliere abbia introdotto la televisione privata in un paese in cui la televisione era monopolio statale. Quanto ai Benetton, si guadagnarono, con 900 “maglioncini” la concessione di Autostrade per l’Italia in una gara in cui furono gli unici offerenti. Nella ristorazione autostradale diventarono leader mondiali. E quando dopo la tragedia del ponte di Genova, furono obbligati a vendere la concessione, questa non fu messa a gara, ma assegnata alla Cassa depositi e prestiti. Il bravissimo Cingolani se ne faccia una ragione: in Italia è lo stato, appena può, a essere “monopolista”.
gennaio 24, 2025
0