Più dei libri letti, più delle fotografie conservate, sono le case che si sono abitate a raccontare una vita. Ancora di più quando la casa non è né di famiglia, né di proprietà, e il permanervi non è frutto di abitudine o di convenienza, ma il risultato di ripetute volontarie conferme. In questo caso ripetute per quarant’anni. Come l’architettura è prima di tutto del committente, così lo è, a maggior ragione, il progetto di una casa: al committente sarà dunque consentito, rovesciando la nota prospettiva, fare il ritratto della sua casa “dal” suo personale “interno”.
Teatro Privato
febbraio 2010
progetto di Lorenzo Prando e Riccardo Rosso
foto di Santi Caleca
testo di Franco Debenedetti
novembre 9, 2010