→ maggio 30, 1995
Ed ora, i referendum, dopo le elezioni regionali e prima di quelle generali. I referendum (e mi riferisco a quelli sulla TV) hanno valenze politiche ancora maggiori: direttamente perché toccano il cuore degli avvenimenti che hanno tenuto la scena nell’ultimo anno e mezzo; indirettamente perché influenzeranno l’assetto del sistema delle comunicazioni in Italia. L’informazione è potere e la politica è comunicazione, da ben prima che esistesse la TV. Berlusconi è diventato un leader politico perché ha le televisioni. Forse per proteggere il suo impero televisivo, certo perché solo il possesso di un grande strumento di comunicazione di massa rendeva possibile aggregare un consenso tale da entrare in competizione con partiti organizzati da anni su tutto il territorio nazionale.
leggi il resto ›
→ maggio 1, 1995
Chi comprerà Enel, Stet, Eni? Che, alla (presunta) vigilia della loro privatizzazione ancora ce lo si domandi, è un’ulteriore dimo-strazione dei limiti di un processo cui sono mancate fin dall’inizio priorità precise. La domanda non riguarda solo l’identità dei soci, ma anche la loro idoneità a esercitare la funzione di controllo e di supervisione sul management.
leggi il resto ›
→ maggio 1, 1995
Il mio amico benpensante lo incontro in libreria, reparto saggi.
Passeggiamo un po’ tra i titoli chiaccherando dell’attualità politica.
Arriva puntuale la domanda: “Quando andremo a votare? Ho letto che lei voleva andarci a giugno: ma come si fa con questa situazione delle TV?”
leggi il resto ›
→ maggio 1, 1995
Franco Debenedetti intervista Franco Ferraresi
D: I risultati delle recenti elezioni regionali ci hanno descritto un’Italia spaccata in due in termini di orientamenti politici: centro destra e centro-sinistra. Secondo lei, Professor Ferraresi, è un’Italia al bivio o un’Italia che ha sbattuto contro il muro e non riesce ad andare né a destra né a sinistra? Questo stallo nasconde una domanda di centro e caso mai una nostalgia per il ruolo e la funzione assolta storicamente dalla DC?
R: Ci troviamo veramente a mio giudizio in una fase di transizione e di riaggregazione complessiva del sistema politico aperta a molte soluzioni. Mentre il raggruppamento di destra e centro destra appare ormai piuttosto omogeneo e delineato, almeno per quanto riguarda le forme di alleanza politica, il gruppo di sinistra e centro sinistra rappresenta una realtà molto più fluida.
leggi il resto ›
→ aprile 1, 1995
Il mio amico benpensante lo incontro in libreria, reparto saggi. Passeggiamo tra i titoli: Bobbio l’ha già letto, Napolitano e Occhetto pure. Frodi lo conosce da Micromega. Divertito davanti a Ricossa, si fa serioso per Lunghini. Si porta via Berselli e Salvati. Gli offro Liberai.
Arriva puntuale la domanda: «Quando andremo a votare? Ho letto che lei voleva andarci a giugno prossimo: ma come si fa con questa situazione delle Tv?»
Io: «Già: e il guaio è che più si prova a metterci mano, più il problema sembra ingarbugliarsi».
leggi il resto ›
→ aprile 1, 1995
Intervista di Franco Debenedetti a Bruno Manghi
La polarizzazione a cui stiamo assistendo nel panorama politico italiano avrà secondo te un riflesso nell’ambito sociale? E quale?
Io sono del parere che non ci sarà un rapporto molto stretto tra polarizzazione politica (o meglio elettorale) e polarizzazione sociale. L’area di favore nei confronti di Berlusconi, infatti, è interclassista, come è interclassista l’opposizione. I sentimenti collettivi che Berlusconi interpreta sono sentimenti che troviamo anche nei ceti che si riconoscono nelle varie componenti dell’opposizione. Il messaggio di Berlusconi ha successo perché è un messaggio di ottimismo.
leggi il resto ›