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→  ottobre 1, 1995


Storie di viaggio in Italia. È il comandante che parla: «Ci comunicano che dobbiamo rientrare al posteggio e che la messa in moto è ora prevista fra un’ora e dieci. Siamo all’assurdo ma non dipende da noi». Molti di quelli che hanno cercato di viaggiare in aereo negli ultimi tempi avranno sentito frasi del genere, magari anche accompagnate da qualche (più o meno) spiritoso commento del pilota.
Dovendo andare da Roma a Milano, quindi nella priv ilegiata situazione di potere usufruire dell’unico collegamento ferroviario relativamente veloce del nostro beneamato paese, ho preso il pendolino: dove la hostess mi ha comunicato che, dato l’aumentato numero di passeggeri, non c’erano più pasti disponibili. Dovevo scusare, ma non dipendeva da lei. Anzi, a ben vedere, la colpa era mia: dovevo sapere che i pasti vanno prenotati all’acquisto del biglietto.

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→  settembre 1, 1995


Con tutte le gratificazioni, di prestigio e di potere, che dà l’essere a capo di una grande azienda, il mestiere dell’ingegner Schisano, amministratore delegato dell’Alitalia, non è proprio uno di quelli da invidiare. La nostra compagnia di bandiera ha perso 174 milioni di dollari nel 1994; su conti del l 995 peseranno le agitazioni sindacali; scioperi a parte, il livello di servizio è tale che per arrivare puntuali ad un appuntamento bisogna calcolare almeno il doppio del tempo di volo normale; di customer satisfaction non è neppure più il caso di parlare, le reazioni dei passeggeri a volte assomigliano a quelle di una ciurma ammutinata.

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→  giugno 1, 1995


Ricordate lo slogan del fortunato e premiato spot televisivo di Armando Testa per Telecom, ‘Il telefono ti allunga la vita’? A chi allunga la vita la mamma che prepara la pasta, mentre il simpatico Lopez si dondola tranquillo davanti a un imponente plotone di esecuzione? Via con la psicoanalisi da salotto, col giochino delle associazioni libere: pasta, fili, cavi, reti-cavo: trovato! Mamma Stet prepara le reti cavo che garantiscono la vita a Lopez-Telecom minacciato dai truci esecutori, (dove invano ho cercato somiglianze con Van Miert e Amato, nonché col sottoscritto). Lopez aspetta tranquillo sulla seggiola: sa di che sono armati i fucili del plotone liberista; antitrust, regolazione asimmetrica, regole europee per il 1998, timori del Moloch delle infrastrutture. Si dondola e si allunga la vita. Non farebbe meglio a saltar giù dalla seggiola, volteggiare sul muro del forte, e coraggiosamente correre per l’aperta campagna?

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→  maggio 30, 1995


Le elezioni amministrative hanno avuto un valore politico, esaltato o sminuito a seconda delle aspettative o dei timori prima del voto, della soddisfazione o delle delusioni dopo la chiusura delle urne. Significato politico di primaria importanza avranno i referendum dove su questioni, alcune importanti (le TV) altre meno (gli orari dei negozi), si deciderà della sorte di Berlusconi e di Forza Italia, un movimento che appena un anno fa aveva rivolu­zionato il panorama politico italiano.

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→  maggio 30, 1995


Nel 1998 anche il servizio telefonico di base dovrà essere liberalizzato.
Questo, dettato dall’ITE, è l’unico punto fermo sul futuro del sistema delle TLC in Italia. Tutto il resto è incertezza. Questa incertezza nuoce al paese: dissiparla è perfino più impor­tante che decidere sulle modalità di privatizzazione della Stet. Due anni e mezzo ci separano dalla scadenza del 1998: pochi se rapportati ai tempi di implementazione dei dispositivi di legge e di realizzazione delle infra­strutture, tanti invece per chi aspetta migliori servizi a minor prezzo. Come si vuole impiegare questo tempo? Attendendo passivamente oppure facendo sì che la scadenza decisa dall’UE trovi un mercato pronto a recepirne i dettami?

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→  maggio 30, 1995


I servizi di pubblica uti­lità sono la spina dorsa­le dell’economia di un paese; farli funzionare con efficienza ed economia è una delle cose che un cittadino pretende dai suoi gover­nanti. In tutto il mondo si ricono­sce che i governi assolvono meglio a questo compito affidan­done l’esecuzione all’iniziativa privata in regime di concorrenza, limitandosi a stabilirne le regole ed a controllarne l’osservanza. Per questo, la massima parte del mio tempo da parlamentare viene dedicata a questo tema, che riguarda tutti direttamente, ed in cui mi è di aiuto l’esperienza pro­fessionale accumulata in tanti anni. Di tutti i servizi di pubblica utilità le telecomunicazioni sono i più interessanti, quelli dove l’in­novazione è più vivace, quelli da cui più dipende il nostro futuro, di cittadini e di imprenditori.

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