Archivio per il Tag »trenitalia«
→ febbraio 15, 2018
Che il proprietario dell’incumbent – Trenitalia – abbia ritenuto di insegnare a quello del concorrente e newcomer – Italo – la scelta da fare, tra vendere agli americani di Global Infrastructure Partners oppure quotarsi a Piazza Affari, è stato del tutto irrituale, ma senza gravi conseguenze. Grave sarebbe se ora succedesse il contrario, e cioè se il proprietario di Ferrovie non volesse far tesoro (il gioco di parole è irresistibile) di quello che la vicenda ha da insegnare: a lui e all’opinione pubblica.
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→ febbraio 9, 2018
Al Direttore,
se quella di scegliere i vincitori e salvare i perdenti era un’insana idea, come chiameremo quella del Governo, proprietario dell’incumbent Trenitalia e della rete RFI, di “suggerire” ai consiglieri del newcomer Italo, riuniti in consiglio come devono decidere del loro futuro? Prepotente? Arrogante? In ogni caso dimostrazione al mondo intero che in Italia c’è sempre chi si arroga il potere di interpretare a modo suo i limiti che l’art.41 Cost mette alla libertà dell’iniziativa economica privata.
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→ maggio 27, 2017
«Noi, una rete globale». Virgolettato nel titolo, è questo l’obiettivo delle Ferrovie dello Stato: lo delinea, in un’ampia intervista su Affari & Finanza del 22 maggio, l’amministratore delegato Renato Mazzonicini. Questo il catalogo delle maglie che la compongono: rete fissa, segnalamento ferroviario compreso; traffico passeggeri – Frecce, lunga percorrenza, intercity, regionale; traffico merci; grandi stazioni; collegamenti con autobus; trasporto pubblico metropolitano, compresi 234 chilometri di metropolitane; manutenzione e costruzione di strade statali; ruolo di sistemista (o di main contractor) di tratte ad alta velocità; generazione fotovoltaica e stoccaggio di energia elettrica. Il tutto in Italia e in giro per il mondo.
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→ settembre 13, 2011
dalla rubrica Peccati Capitali
Il “treno di Montezemolo” , come è chiamato l’NTV in attesa che il suo presidente decida se salire su quello della politica, dovrà adottare lo stesso contratto di lavoro di Trenitalia: lo esige un emendamento della Lega Nord al “pasticciaccio brutto” della manovra correttiva. L’intreccio tra ferrovie e politica attraversa tutta la storia d’Italia: “sinistra ferroviaria” fu chiamata quella che nel 1876 sconfisse la destra storica di Minghetti su una questione di nazionalizzazione delle ferrovie; per una storia di lenzuola, un secolo dopo, il nomignolo fu appioppato alla corrente di Claudio Signorile che permise a Bettino Craxi di conquistare la segreteria; nella visione faraonica di Lorenzo Necci, l’Alta velocità doveva essere al centro di un mega-kombinat cielo terra mare dei trasporti statali.
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→ luglio 24, 2010
da Lettere al Sole 24 Ore
L’orario ferroviario è una essential facility?
Che esistano treni eserciti dalle ferrovie tedesche e austriache, l’utente lo sa solo dal passaparola. Sui tabelloni esposti nelle stazioni, e sul sito di Trenitalia quei treni, timido esempio di liberalizzazione, semplicemente non esistono.
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