→ settembre 19, 1997
Risposta alla lettera di Ida Vana, presidente Api Torino e Provincia.
La relazione tra ospitare la sede dell’Autorità ed acquisire per questo il titolo di «polo di sviluppo industriale delle telecomunicazioni» non sussiste: a meno che non si intenda trasferire per legge a Torino le sedi di Telecom, Mediaset e Pirelli. Chiarissima invece è la relazione tra le decisioni che l’Autorità assumerà e lo sviluppo del settore: e su questo non c’è, spero, alcun dissenso con gli amici dell’Api.
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→ settembre 16, 1997
Autorità per la comunicazione
A scanso del richio di essere frainteso, diro’ subito che ritengo che la candidatura di Torino ad ospitare la nuova Autorita’ di regolazione delle Comunicazioni sia la migliore, e che saro’ molto lieto se Torino sara’ la sede prescelta. Anche se lo sono per ragioni alquanto diverse da quelle che sono state illustrate in occasione della presentazione ufficiale della candidatura avvenuta stamane nella Sala Rossa.
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→ maggio 7, 1997
Caro Direttore,
che in campagna elettorale, specie nel rush finale, si alzino i decibel della polemica, è cosa nota e scontata. Che a Torino la parte meno… desiderabile dell’immigrazione extracomunitaria si concentri, nelle ore diurne e in quelle notturne, in un paio di zone, diventando così straordinariamente visibile, e’ altrettanto noto. Non si nega che anche questo sia un problema. Si puo’ anche convenire che le ragioni di timori e rifiuti non siano state sufficientemente approfondite. Ma da questo a dire che Torino è una città di spaccio e prostituzione, un solo grande mercato di droga e di sesso, suvvia, più che una forzatura sembra una caricatura.
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→ ottobre 15, 1996
Caro Presidente Ghigo, caro Sindaco Castellani,
voi avete entrambi richiesto un impegno di tutti i parlamentari torinesi e piemontesi per portare a Torino la sede della costituenda Autorità indipendente per le telecomunicazioni.
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→ giugno 29, 1996
Il capoluogo piemontese sembra contemplare, nell’inerzia, i suoi problemi e appare incapace di far leva sulle sue doti
A leggere questa classifica, la prima reazione e’ di incredulita’: meglio vivere a Berna che a Venezia? Torino al 129esimo posto su 142: meglio a Sassari che a Torino? I criteri scelti sembrano parziali, non valutano, per dirne una, le prossimita’: eppure la possibilita’ di muoversi e di collegarsi e’ assai rilevante, pezzi sempre piu’ importanti di vita si svolgono anche fuori dalla citta’ di residenza. Forse e’ sbagliata fin la pretesa di misurare un dato troppo soggettivo come la qualita’ della vita; converrebbe limitarsi invece piu’ pragmaticamente a discutere di servizi e di opportunita’ di lavoro.
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→ luglio 30, 1994
Intervista di Franco Debenedetti a Mario Deaglio
D.: Professor Deaglio, lei è attento osservatore della situazione nazionale, che riesce sempre a guardare dal punto di vista di 7brino. Lei è stato, tra l’altro, uno dei primi a parlare apertamente del declino della nostra città, quando ancora nessuno sembrava accorgersi della gravità della situazione. Quali attese e quali timori dovrebbero attualmente nutrire Torino, la sua economia e le sua realtà sociale, verso il nuovo clima politico italiano?
R.: Premetto innanzitutto che parlo da economista, e dunque le mie attese e i miei timori riguardano principalmente la situazione economica.
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