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→  marzo 9, 1995


Il fatto che Silvio Berlusconi «abbia un monopolio virtuale della televisione privata in Italia e, attraverso coloro che il suo governo, mentre egli ne aveva la guida, ha posto alla testa dei tre canali di Stato, abbia una considerevole influenza sul resto, sembrerebbe fuori luogo in Madagascar; in una moderna democrazia occidentale è bizarre». Chi legge abitualmente l’Economist ne avrà subito riconosciuto la precisione di sintesi e il gusto per l’understatement. Di questa ‘bizzaria’ abbiamo avuto un’altra prova ieri. Il giorno prima Prodi, sul Corriere, chiedeva a Berlusconi di chiarire la posizione per cui bisognerebbe andare subito a votare per evitare i referendum sulla Tv. Ieri, e qui sta la bizzarria, chi, sempre sul Corriere, risponde a Prodi? Non Berlusconi, che Prodi chiamava in causa, ma Fedele Confalonieri, il presidente della Fininvest.

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→  giugno 1, 1994


I temi su cui la maggioranza ha vinto le elezioni (introdurre nel paese la mentalità di mercato, liberare le forze produttive, ammodernare il mercato finanziario) non sono esclusività della destra, ma sono condivisi da gran parte del Paese, sono di grande interesse anche per l’opposizione, almeno per una sua parte. Si rilevano però numerose contraddizioni interne. Questo governo ci è costato in Europa una perdita di credibilità. I nostri alleati temono i germi del fascismo (senza prefisso) e del razzismo. Della fiducia espressa con il voto, la maggioranza sembra voler fare un uso estensivo, pretendendo di godere di un avallo a priori su ogni questione.

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→  maggio 1, 1994


Perché Berlusconi non le vende? Le televisioni s’intende. Proviamo a far finta di non vedere il sorriso di sufficienza con cui si risponde alle domande che appaiono troppo ingenue, e a ragionarci su. Per motivi economici, si dice: ma è poi sicuro? Il valore di Fininvest dipende in gran parte dal good will del suo capo e fondatore: Berlusconi ha inventato la televisione privata in Italia, il suo successo è dovuto alla combinazione di geniali intuizioni, compresa quella di trovarsi le amicizie politiche giuste al momento giusto, e di quotidiana minuziosa attenzione ai dettagli.

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