→ febbraio 17, 2005
«Non mi pare che basti parlare di cattivo gusto. Questa è un’intromissione negli affari di un Paese straniero». Il senatore Franco Debenedetti reagisce così allo spot trasmesso dalla tv pubblica svedese. Perché senatore Debenedetti?
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→ febbraio 4, 2005
Caro Piero, Prodi sulla Rai l’ha detta giusta e io aggiungo
Smettiamola di parlare ossessivamente di Berlusconi, occupiamoci di politiche concrete per vincere. La scelta congressuale di Fassino è più che condivisibile. Invece di continuare a spender parole sui mali del berlusconismo, il «solido timone riformista» evocato da Fassino si affermerà quanto più parlerà anche ai non già convinti e ai disillusi. E non si vien meno a questo precetto, parlando di Rai e Tv, un settore che identifica l’interesse concreto rimario di Berlusconi, e su cui al contempo il centrosinistra si è spesso diviso.
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→ dicembre 9, 2004
La polemica con Angelo Benessia
Chissà che anno era quando il gerarca sovietico in giro per l’America, di cui racconta Angelo Benessia («Tv pubblica e futuro», La Stampa di ieri), trovò che radio e televisioni erano d’accordo sulle questioni più importanti. Certo non poteva essere all’epoca della guerra in Corea, non in quella delle marce per i diritti civili di Martin Luther King, non all’epoca delle rivolte di Berkeley, non in quella del Vietnam, e neppure all’epoca del Watergate, e neanche in quella di Wade vs. Roe: tutte questioni che hanno appassionato e lacerato l’America.
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→ novembre 23, 2004
Energia, telefoni e TV
Il controllo proprietario delle reti deve essere pubblico o privato? La vendita di quote di Terna e di Snam Rete Gas, la multa comminata dall’Antitrust a Telecom, hanno riportato alla ribalta il problema delle reti, e dato vita a un singolare, preoccupante revival. Il mito della superiorità pubblica dei servizi erogati al pubblico, cacciato dalla porta con le grandi privatizzazioni, sembra rientrare dalla finestra con le reti.
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→ dicembre 17, 2003
La legge Gasparri
Una strategia collaudata: prendere un obbiettivo condivisibile e torcerlo a vantaggio degli interessi del Presidente del Consiglio. E’ stato così per falso in bilancio e mandato di cattura europeo, per Cirami e Schifani. Così doveva essere per la Gasparri. L’obbiettivo: la crescita di un fondamentale settore industriale, allargando il campo oltre il duopolio collusivo che da vent’anni occupa il centro della politica italiana, e usando le nuove tecnologie digitali.
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→ dicembre 4, 2003
Irriverenza e servizio pubblico
Satira o comizio? Non ho visto la trasmissione di Sabina Guzzanti – e come potrei, dato che non guardo quasi mai la TV? – non ne ho quindi la minima idea. Ma non credo che sia questo l’interrogativo giusto. Fosse pure una girotondata, un condensato del “meglio” di Luttazzi e di Travaglio, di Piazza Navona e del Palavobis, perché – ancor più dato che siamo fuori da ogni campagna elettorale- non lo si può mandare in onda? Forse perché la share risulta troppo bassa? o perché scontenta i pubblicitari? o perché i costi di produzione sono eccessivi?
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