→ gennaio 10, 2010
Come tradurranno Googled, il titolo del bestseller di Ken Auletta? “Googlidi”, cioè quelli affascinati dall’avere ogni cosa a portata di click? Oppure “Googlati”, quelli che temono per la privacy e per il formarsi di posizioni dominanti? In ogni caso, è la “fine del mondo come lo conosciamo”, come recita il sottotitolo: l’irruzione di Google ha in pochi anni ridefinito tutti i settori dei media.
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→ novembre 11, 2009
da Peccati Capitali
L’opera d’arte nell’epoca della riproducibilità tecnica è il saggio che Walter Benjamin scrisse di fronte all’invasione di cinema e fotografia. “La persona nell’epoca delle registrabilità totale” è la riflessione che dovremmo fare dopo questa sbornia collettiva di sesso e potere. Per il filosofo è l’”aura”, il valore di unicità, autenticità e autorità dell’opera, ciò che la distingue dalla riproduzione, anche se questa fosse identica in ogni suo atomo. Quale “aura” proteggerà l’autenticità della nostra persona dalla possibilità di registrare ogni atomo della nostra vita?
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→ agosto 4, 1994
La discussione in parlamento per la conversione in legge del decreto 332, la cosiddetta legge sulle privatizzazioni, è stata preceduta dalla stesura, da parte dell’Autorità antitrust, di una relazione su ‘Concorrenza e regolamentazione nei servizi di pubblica utilità’: non averne tenuto conto è stato un errore, di prospettiva e di impostazione, da parte del governo: da questo errore discendono le principali critiche che a questa legge debbono essere rivolte.
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→ dicembre 1, 1993
A volte a far notizia non sono i fatti, ma i commenti sui fatti: è quanto è successo per l’esperimento di scissione di un embrione umano che, lanciato dal “New York Times” come donazione, scatenò indignazione di scienziati, anatemi di moralisti, catastrofismo di sociologi, diede l’occasione ai politici di stracciarsi le vesti e di avvolgersi nella bandiera:
alternativamente. Prima sui quotidiani, per più giorni a doppie pagine, poi sui settimanali, addirittura le copertine di “Time”, “Newsweek”, “Spiegel” e chissà quanti altri: adesso sarà diventato parte di quel sedimento di giudizi e pregiudizi di che è fatta l’opinione pubblica.
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→ novembre 10, 1993
La brusca flessione registrata’ ieri dai titoli Sip e Stet è un segnale di allarme che sarebbe superficiale sottovalutare. Esso è tanto più eloquente se rapportato al reale contenuto della notizia: l’ipotesi di un accordo futuro e parziale (perché limitato alla sola trasmissione dati) tra France Telecom e la tedesca Telekom, con le apertura all’americana At&t. Questa reazione certo si inserisce nel generale nervosismo dei mercati. Ma a questo tono di fondo si è sovrapposta ieri la preoccupazione che alla fine ci si trovi a privatizzare un bene (il monopolio delle telecomunicazioni) che ha perduto il suo valore.
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