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Archivio per il Tag »sud«

→  gennaio 15, 2010

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Due mondi contro – Quello reale (arance e braccia) e quello di quantità truccate e assistenze rubate.

Non c’è nulla di reale a Rosarno: questa è la sensazione che resta in mente dopo aver letto pagine e pagine di reportage, analisi e commenti. Non sono reali gli incentivi europei né i quantitativi denunciati; non i sussidi di disoccupazione né le pensioni di invalidità. Non sono reali le fabbriche costruite e abbandonate, non l’ospedale edificato e mai aperto. Nell’anfiteatro finto greco nessuna voce supererà il rumore del traffico, il Palazzetto dello Sport è troppo piccolo per contenere il campo da gioco.

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→  dicembre 13, 2009

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La fiducia nella società manca perché ci si rifugia nelle mura domestiche o viceversa? Un nodo che la politica non scioglie

«Cucine linde e cartacce per strada», università ovunque e figli fuori corso a casa fino a 35 anni. L’analisi di Alberto Alesina e Andrea Ichino sui valori che fanno perdere terreno all’Italia.

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→  novembre 26, 2009

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La storia dimostra che il progresso civile ed economico nell’ex regno di Napoli è arrivato dopo l’Unità: prima la provincia era profondamente arretrata.

Fino all’ultimo periodo borbonico, il Banco di Napoli era l’unica banca del Paese, senza succursali. “Ai cittadini di Reggio che ne chiedevano una per la loro città – scrive G. Galasso (La disarticolazione di Napoli dal Mezzogiorno, in Ventunesimo Secolo numero 20, ottobre 2009, Rubettino) – Ferdinando IV la sconsigliava, esprimendo il paterno parere che le banche servissero solo ad affliggere la gente facendo dilagare l’uso delle cambiali”.

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→  agosto 19, 2009

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da Peccati Capitali

Era un genio chi coniò l’espressione “gabbie salariali”: ha una tale valenza negativa che da allora è impossibile riproporle. Nessuno, tra l’altro, se lo sogna, almeno com’erano prima della loro abolizione nel 1968, cioè con salari predeterminati dal centro su base regionale. Nel settore privato, la differenziazione territoriale dovrebbe essere il risultato di una contrattazione aziendale, che lega il salario alla produttività. In realtà le cose sono meno semplici: la CGIL non ci sta, i salari d’ingresso sono comunque uguali a quelli del nord, il modello applicato alla realtà delle aziende meridionali produce una crescita dei salari molto appiattita.

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→  settembre 17, 1993


Mancano ancora elementi per valutare il pacchetto dei provvedimenti decisi ieri per Crotone; permangono non pochi interrogativi: le non meglio identificate iniziative che l’Eni ha tirato fuori dal cappello; la conferma dello specialissimo istituto della cassa integrazione retribuita al 100%; lo specifico indirizzo dei corsi di riqualificazione. E’ forse inevitabile che situazioni del genere vengano tamponate con un insieme di provvedimenti affastellati. Ma resta il gravissimo precedente di avere tollerato che la trattativa si svolgesse perdurando una situazione di illegalità; restano le parole di chi ha giustificato e di chi ha ignorato la degenerazione della proteste in violenza.

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