→ aprile 9, 2013
di Romanno Prodi
Margaret Thatcher ha cambiato più di tutti il suo paese e ha cambiato l’ idea stessa dello stato che fino ad allora era prevalente nel mondo occidentale. Diciamolo come va detto: la Thatcher ha ridotto lo stato a niente. Come nessun altro ha inteso modificare alla radice il patto fiscale tra cittadini e ha dato forma politica e dignità istituzionale alla ribellione anti-tasse trasformandola in una vera e propria dottrina economica diventata addirittura senso comune.
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→ agosto 25, 2011
Il dibattito sugli Eurobond si è arricchito della proposta di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio. Fin dal nome, Eurounionbond, appare evidente che lo scopo è di creare uno strumento non puramente finanziario, ma funzionale a un preciso obbiettivo di politica industriale a livello europeo. Infatti tutte e quattro le caratteristiche innovative che gli autori vantano – nella formazione del capitale, nelle risorse con cui remunerare i bond, nel modo con viene investito il ricavato, nei vantaggi che questo strumento offrirebbe – la politica industriale ricopre un ruolo essenziale.
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→ agosto 13, 2002
Intervista di R. Ba.
«Gli obiettivi legati alla nascita dell’euro sono stati raggiunti, ma di fronte allo spettro della recessione cosa facciamo? Siamo pronti ad affrontare una politica deflazionistica e ad avere più disoccupati?». Franco Debenedetti, senatore diesse, ricorda che il protocollo è un accordo tra governi e dunque un documento politico. E di fronte a queste scelte la politica deve rientrare in gioco.
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→ maggio 3, 1999
Un anno fa, il 2 di maggio, l’Italia veniva ufficialmente ammessa a far parte dell’unione monetaria. A un anno di distanza, poco manca che nessuno se ne ricordi. Allora il nostro ingresso coi primi nel club dell’euro faceva il titolo a piena pagina, oggi a far notizia è proprio questa indifferenza.
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→ gennaio 28, 1999
Sinedocche è la figura retorica con cui «si usa figuratamente una parola di significato più ampio o meno ampio di quella propria, ad esempio una parte per il tutto, il contenente per il contenuto».
E nominalismo è «negare agli oggetti della realtà ogni valore che vada oltre quello rappresentato dai relativi segni verbali». Così il Devoto-Oli.
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→ ottobre 25, 1997
Per non aprire la crisi, Bertinotti aveva anche avanzato la richiesta di rinviare sine die la privatizzazione di Eni; ancora per il 51% in mano pubblica, e di Enel, totalmente dello Stato. Nei commenti, questa richiesta passò in secondo piano rispetto a quella più “scandalosa” della riduzione di orario a parità di salario. Poi c’è stato il successo dell’offerta pubblica per Telecom, la maggiore in Europa fino a questo momento. Come dire che, quanto a privatizzazioni, ci si debba per il momento accontentare. Non è così: rinviare la vendita di Eni ed Enel sarebbe un fatto grave, per tre ordini di motivi che riguardano rispettivamente i consumatori, la nostra economia, il Governo stesso.
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