→ febbraio 11, 2005
Gli «strappi» su Iraq, Craxi e Bush hanno consacrato una linea politica precisa. Ma ora attenti a non disfare la tela di Penelope.
Quanti prevedevano una “sacra rappresentazione” retorica, noiosa, inutile, sono stati smentiti: il congresso su tre punti cruciali ha fatto chiarezza.
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→ ottobre 20, 2004
Sinistra – Ho aderito alla mozione Fassino per fare la FED
“Accogliamo la proposta di Romano Prodi di dare vita alla federazione dell’Ulivo, come motore di una più vasta Alleanza Democratica di centosinistra”. Per i riformisti della mozione Morando, questa frase nell’introduzione della “mozione Fassino” ( e la relativa tesi 24) segna il raggiungimento di un obbiettivo indicato e perseguito anche in tempi in cui erano in pochi a crederci. Perciò hanno – abbiamo- deciso di non presentare una propria mozione separata al congresso di gennaio.
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→ ottobre 1, 2004
Il fine del riformismo non è la pace sociale, ma fare ciò che Berlusconi ha solo promesso
Ulivo, quercia, triciclo, balena bianca, perno…: il linguaggio della politica fa largo uso di metafore. Anche “destra e sinistra” è una metafora, e nessuno, usandola, pensa più al modo in cui si dispongono i deputati nei parlamenti. Ma poi finisce che le metafore vivono di vita propria, prendono concretezza, influenzano il ragionamento. A forza di dire destra e sinistra, essere di destra o essere di sinistra, finiamo per credere che sia un fatto di natura che il mondo delle preferenze politiche sia unidimensionale e ordinabile lungo un asse orizzontale.
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→ settembre 25, 2003
Il tema delle pensioni é un classico tema riformista.
Il tema delle pensioni é un classico tema riformista. Oggi, che la riforma annunciata dal Ministro Tremonti incontra la dura contestazione dei sindacati, il riformista innanzitutto contesta la posizione di chi pretende di risolve il problema negandone l’esistenza.
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→ novembre 20, 2002
Nella sua analisi del «riformismo qui in Italia», lei, caro Mieli, solleva due problemi connessi ma distinti. Il primo è l’ambiguità semantica per cui il riformismo sarebbe più «presunto» che vero (Francesco Damato), «più cosmetico che realmente innovativo» (Eugenio Scalfari). Io credo invece che non sia così. Sostiene poi che il riformismo è destinato a «prendere pochi voti» come dice Roberto Cassola. Anche qui non penso che sia così. Riforme aveva promesso l’Ulivo quando vinse nel `96 (e parecchie ne ha fatte nella sua breve stagione), riforme ha promesso la Cdl nei 2001 (e deve ancora dimostrare che qualcuna saprà realizzarla). E ci sono, nel centrosinistra, persone convinte che un programma riformista sia il solo con cui vincere alle elezioni.
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→ giugno 11, 2002
La sconfitta francese al primo turno e il recupero italiano al ballottaggio denunciano una salute incerta – E` ancora Tony Blair a sollecitare il superamento delle ambiguità della “terza via”.
La sconfitta della sinistra al primo turno francese, la vittoria di quella italiana nel ballottaggio amministrativo, pongono entrambe un problema comune: nella seconda c’è già una riposta alla prima, oppure i problemi che si manifestano in Europa sono gli stessi e c’è una riflessione da svolgere sulle sconfitte che da un anno a questa parte fanno cambiare di segno i governi che contano, cioè quelli nazionali?
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