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Archivio per il Tag »riformismo«

→  febbraio 28, 2023


Franco Debenedetti a proposito di “Radicalità” di Carlo De Benedetti: sì, c’è bisogno di scelte decise, ma si deve anche rimettere l’istruzione in testa a un programma di riforme. Con la giusta fiducia nell’Italia e negli italiani

Anticipandomi l’invio del suo ultimo libro, mio fratello tenne a premunirsi, avvertendomi che non sarei stato d’accordo con quanto aveva scritto. Ma è lui a ricordare che in famiglia ero noto come un bastian contrario: e quindi proprio qui lo smentisco. Condivido infatti, prima di tutto, il titolo: in quel “radicalità”, rosso al centro della copertina, riconosco il suo carattere e concordo che sia l’approccio necessario per attuare ciò di cui ha bisogno questo paese. Senza dover andare fino a pagina 103 per trovare “non credo, sotto alcuna forma, alle imprese di stato e non possono essere i governi a presidiare l’innovazione”, frase che ovviamente condivido in toto. Non sono d’accordo invece su quello che non ha scritto, cioè mettere la scuola in testa al programma di riforme. Che i risultati del nostro sistema educativo, confrontati a quelli di altri stati, siano imbarazzanti, è noto; noto che la scuola è il più sicuro strumento per favorire la crescita, e con quella abbattere un po’ per volta il nostro 156 per cento di debito in rapporto al pil. e per attivare l’ascensore sociale. Ma la nostra scuola, renitente a giudicare, rifiuta di essere giudicata: hanno messo la parola “merito” nel nome del dicastero della Pubblica istruzione, ma per superare le reazioni degli insegnanti e dei loro sindacati al solo nominare la prospettiva di introdurre criteri di valutazione del merito, sarà necessario mobilitare tutta la radicalità disponibile.

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→  gennaio 11, 2013


Domani a Orvieto avrà luogo una cerimonia funebre: quella per LibertàEguale, l’associazione nata dall’incontro tra politici che idee liberali avevano maturato in un’intensa militanza nei partiti della sinistra, il Pci e il Psi, e persone entrate in politica dopo il ’94, prima con Alleanza democratica poi con l’Ulivo. Per il nostro (relativo) successo ci sono state ragioni contingenti: nel ’94, l’idea di portare gente e idee agli ex comunisti che erano stati “sotto vuoto” per cinquant’anni. Ragioni metapolitiche: parte della borghesia italiana non se la sarebbe mai sentita di votare per Berlusconi, ma voleva che ci fosse qualcuno a garantire di persona per l’ex Pci.

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→  giugno 10, 2010


Lettera al direttore del Foglio

Caro Direttore,

Affettuoso ammiratore della passione repubblicana di Rino Formica, osservo tuttavia che invocare l’art. 139 per sostenere l’immodificabilità della prima parte della Costituzione, richiede un’interpretazione molto restrittiva di “forma repubblicana”, fino a farla coincidere con “l’incontro tra solidarismo cattolico e organicismo visionario socialista e comunista”.

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→  gennaio 25, 2010

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Michele Salvati invita la sinistra a sposare il riformismo se vuole ritrovare un ruolo da protagonista nel paese

Interesse intellettuale e passione politica si intrecciano nei lavori di Michele Salvati, rigore scientifico e impegno civile, fondendosi, diventano cifra stilistica. In “Capitalismo, Mercato e Democrazia” il lungo saggio introduttivo sintetizza le sue ricerche sul tema della teoria democratica.

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→  luglio 5, 2005

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PRIMARIE. PERCHÉ È NECESSARIO CONCORRERE

«Scegliamo il leader del centrodestra con le primarie» dice Marco Follini al congresso dell’Udc: e Berlusconi esce dalla sala in gran dispitto. Se la proposta di presentare un candidato riformista alle nostre “primarie” non l’avessi fatta uscire sul Corriere della sera, ma in pubblico, e in sua presenza, non credo che Prodi avrebbe fatto lo stesso, anzi credo che avrebbe reso palese il suo consenso.

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→  febbraio 12, 2005

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Congresso DS – La polemica con Michele Santoro

Caro direttore, leggo e rileggo la column di addio di Michele Santoro al Riformista, ma i conti non mi tornano. Se Santoro lascia (sul serio) il Riformista perché io ho minacciato (paradossalmente) di lasciare i Ds, se ne potrebbero dedurre diverse e opposte analogie. La prima è che Santoro sta al Riformista come io sto ai Ds, e anche in quinta elementare si sa che questo equivale a dire che Santoro sta a Debenedetti come il Riformista sta ai Ds.

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