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→  giugno 5, 2012


Al direttore

Se va bene, sarà peggio. (Pensando all’euro).

→  giugno 1, 2012


di Franco Bechis

Per una inchiesta della magistratura che ha fatto acqua da quasi tutte le parti, la Bnl è finita in bocca ai francesi di Bnp Paribas, il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, si è dovuto dimettere insieme al capo della vigilanza, sono stati cambiati assetti di potere rilevanti in Italia parteggiando per alcuni e danneggiando altri. È stata violentata la storia stessa di questo paese, con un episodio che non è stato insignificante nel renderlo più debole e più suddito all’interno dell’Unione europea. Non c’è solo una raffica di assoluzioni per non avere commesso alcun tipo di illecito nella sentenza di appello sulla scalata Unipol-Bnl del 2005. C’è soprattutto il mutamento artificiale degli assetti di potere economico e in fondo anche politico sulla scelta della magistratura di entrare a piedi uniti (e senza ragioni) in una vicenda finanziaria per modificarne il corso, come voleva all’epoca il gruppo di interessi politico-economici che si univa intorno al capitale della Rcs-Corriere della Sera.

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→  giugno 1, 2012


Ronny Mazzocchi

Quando si tratta di questioni giudiziare, soprattutto se riguardano fatti e protagonisti di vicende finanziarie che sono stati messi alla berlina dai cosiddetti poteri forti, il tempo dell’accusa e della distruzione d’immagine è sempre infinito. Mentre quello della confutazione delle accuse e della riabilitazione non arriva quasi mai.

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→  giugno 1, 2012


Due sono le frasi memorabili che Stefano Ricucci avrebbe coniato durante la vicenda Bnl-Unipol: la prima sui furbetti del quartierino, la seconda, scabrosetta, su involontari scambi di ruoli sessuali. La sentenza che dopo sette anni assolve gli imputati in quella vicenda compie una singolare crasi: i veri furbetti del quartierino erano proprio coloro che usavano la prima frase per compiere, ai danni degli accusati, le attività di cui alla seconda.

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→  maggio 29, 2012


Un’impresa che voglia dotarsi di un impianto wi-fi, telefonico o dati, con più di 24 punti di accesso, dovrà fare eseguire l’installazione e la successiva manutenzione a un’impresa iscritta a un nuovo registro di installatori abilitati; chi l’impianto già l’avesse, ha 12 mesi per mettersi in regola e fornire agli ispettorati territoriali del dipartimento comunicazioni copia della documentazione dell’impianto, redatta e firmata da un iscritto al registro. E’ quello che prevede il regolamento del ministero dello Sviluppo economico, messo in consultazione il 9 febbraio, con cui viene recepita la direttiva comunitaria 2008/63/CE sulla “concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni”.

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→  maggio 23, 2012


di Guido Tabellini

What has to be done to prevent the Greek crisis from sweeping aside the single currency? This will be the key question in today’s informal meeting of heads of state and government in Brussels. The summit will allow for progress only if it takes note of two aspects of the current economic reality.

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