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→  febbraio 12, 2013


di Marco Valerio Lo Prete

Quello scontro tra “competenza” e “volontà popolare”. Il dibattito del Foglio visto da un fondatore del Pd, Salvati.

“La democrazia è un metodo di selezione delle élite”. Se non si accetta questo assunto, storicamente e scientificamente fondato, non si capisce fino in fondo la rivoluzione del sistema politico di cui Mario Monti è portatore. Non solo: senza riconoscere che quello è l’assunto di partenza, non si spiega la vistosa ritrosia di ampi spezzoni della classe dirigente italiana all’idea di sostenere l’ex presidente della Bocconi che ha fatto arretrare il paese dall’orlo del precipizio finanziario. E’ quanto sostiene Michele Salvati, docente di Economia politica all’Università di Milano, direttore della storica rivista il Mulino ed editorialista del Corriere della Sera.

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→  febbraio 11, 2013

Presentazione del libro di Franco Debenedetti. (Ed. Marsilio)

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Sono intervenuti:
Giuliano Ferrara
Antonio Polito
Eugenio Scalfari

Ha moderato:
Monica Maggioni

→  febbraio 9, 2013


Un pamphlet indica il lato nascosto delle elezioni italiane: basta la volontà popolare a governare la democrazia in un mondo complicato o servono élite e competenza? Due chiacchiere aspettando Sanremo.

Chiacchiere al Foglio. Hanno partecipato Franco Debenedetti (già senatore dei Democratici di sinistra, autore de “Il peccato del professor Monti” per Marsilio editori), Sylvie Goulard (parlamentare europea liberale, autrice insieme a Mario Monti di “La democrazia in Europa” per Rizzoli e Flammarion), Rita Di Leo (professore emerito alla Sapienza di Roma, autrice de “Il ritorno delle élites” per Manifestolibri) e il direttore Giuliano Ferrara.

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→  febbraio 6, 2013


di Marco Valerio Lo Prete

Accusa Debenedetti: Monti vuole cambiare la politica a colpi di tecnocrazia, oltre destra e sinistra. Lo difende l’americano Gardels: la democrazia è tante cose, non è solo la conta delle teste, in America gli apparati tecnici integrano il consenso. Il “modello cinese”

“Il peccato del professor Monti”, pamphlet di Franco Debenedetti in uscita oggi per Marsilio, “nasce dalla preoccupazione”. Il timore è che in Italia sia “in atto un tentativo di cambiare radicalmente il discorso politico”. Sul banco degli imputati, intellettualmente parlando, c’è il presidente del Consiglio uscente (e di fatto ricandidato), Mario Monti.

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→  gennaio 30, 2013


Di chi sono le banche? A questa domanda in Italia non si è mai data una risposta chiara. Eppure se per il funzionamento di un’economia capitalistica la certezza dei diritti di proprietà è essenziale, a maggior ragione lo è quando si tratta di istituzioni che provvedono i mezzi finanziari a quella che viene (impropriamente) chiamata economia reale.

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→  gennaio 29, 2013


Intervista di Paolo Nessi

La ricostruzione storico-economica degli eventi non richiede particolari doti investigative: semplificando in maniera estrema, il Monte dei Paschi di Siena comprò, nel 2007, l’Antonveneta a 9,3 miliardi di euro (a cui si aggiunsero altri oneri per un miliardo) dal Banco Santander. Questi l’aveva acquistata solamente due mesi prima per 6,3 miliardi. Se l’immotivato prezzo aggiuntivo fu il frutto di una tangente o di considerazioni strategiche scriteriate, lo stabilirà la magistratura. Sta di fatto che l’operazione determinò un buco nelle casse dell’istituto che cerò di colmare, a livello contabile,con un altrettanto fallimentare operazione in derivati. Quel che ancora non è noto, è come è stato possibile che tutto ciò sia potuto avvenire.
Lo abbiamo chiesto a Franco Debenedetti.

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