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→  ottobre 20, 2016


Al Direttore.

Monti dice no, ma potrebbe aiutare il sì. Obama dice sì, ma potrebbe essere un boomerang. Quanto a me, cito a memoria: “Il vostro linguaggio sia sì, sì. Il resto è del demonio.”

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→  ottobre 14, 2016


L’Italia non funziona a causa degli interessi coalizzati. Le brochure non c’entrano

Investite in Italia, abbiamo ingegneri bravissimi che costano meno che altrove”, scrive il ministero dello Sviluppo Economico nella brochure “Invest in Italy”. L’affermazione scandalizza Eleonora Voltolina (La Repubblica degli Stagisti), è ripresa da “Diritti globali”, è fatta oggetto di interrogazione da Sinistra italiana in quanto “vergognoso e imbarazzante”, è “una logica da rottamare” per l’Istituto Gramsci su Huffington Post, e via deprecando: la Repubblica ne riferisce il 3 ottobre e, con l’editoriale di Fabio Bogo su Affari & Finanza, rincara la dose.

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→  ottobre 12, 2016


Questa volta scende direttamente in campo l’Europa per smascherare le balle pre referendum del bugiardissimo. Il premier ha accusato l’Ue di immobilismo sul problema dei migranti e il direttore della Guardia costiera e di Frontiera della Ue (una sorta di Frontex ma con maggiori poteri) ha immediatamente replicato ricordando che “le risorse economiche per gestire i rimpatri non mancano”. Dunque i clandestini potrebbero essere immediatamente espulsi e riaccompagnati a casa loro, scoraggiando altre partenze ed altre morti. E viene ricordato che lo scorso anno, su 154mila arrivi “ufficiali” (chi è arrivato senza farsi intercettare non rientra nei numeri) solo 30mila hanno ottenuto la protezione internazionale. E gli altri? Ne sono stati rimpatriati ben 3.688, poco più del 2%. Perché? Per le decisioni nazionali, ricordano alla Guardia Costiera. E quali siano le scelte italiane è stato ben chiarito da Franco Debenedetti nel corso della trasmissione La Gabbia di Paragone. Di fronte all’indignazione generale per le retribuzioni da fame concesse da Foodora ai ciclisti che trasportano il cibo a domicilio, Debenedetti si è indispettito, infastidito, ha strillato. Non si tratta di nuovo schiavismo, secondo lui.

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→  ottobre 7, 2016


Quando abbiamo sentito dire (da Gustavo Zagrebelsky nel duello televisivo con Matteo Renzi) che perfino il verbo “vincere” applicato alle elezioni non è tanto appropriato, e che l’impossibilità di far mancare il numero legale alla settima votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica è un vulnus ai diritti delle minoranze: allora abbiamo avuto la conferma che la vera posta in gioco in questo referendum è l’alternativa maggioritario – proporzionale.

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→  ottobre 2, 2016


Recensione a
Italia si cambia. Identikit della riforma costituzionale,
di Giovanni Guzzetta,
Rubbettino, Soveria Mannelli,
pagg. 206, € 15

«Fin dalla fondazione della Repubblica, il discorso pubblico sulle istituzioni ha avuto la transizione come chiave fondamentale di narrazione. L’Italia è stata sempre interpretata come una Repubblica transitoria, una democrazia incompiuta a cui mancano (ancora?) le condizioni politiche e istituzionali perché il gioco democratico si possa svolgere all’insegna della normalità». Per Giovanni Guzzetta le scelte di politica legislativa costituzionale vanno collocate nel contesto, storico, politico, istituzionale: e chiude con queste riflessioni Italia si cambia, il denso libro scritto per fare l’«identikit della riforma costituzionale» del governo Renzi. Il momento della normalità, annota, è stato sempre stato spostato in avanti dal susseguirsi delle eccezionalità: il fascismo, la liberazione, il più grosso partito comunista del mondo occidentale, il terrorismo, Mani pulite, Berlusconi, le crisi da Lehman in avanti. E poiché l’essenza della politica è prospettare un futuro e disegnare le azioni per realizzarlo, per settant’anni la partita politica si è giocata su queste idee, transitorietà e incompiutezza. Nel nome della transitorietà si sono giustificate sia la provvisorietà delle soluzioni deboli sia la fragilità di quelle decisioniste. Nel nome dell’incompiutezza si sono giustificati sia il ruolo maieutico di élite che proteggessero la democrazia dalle spinte populiste o eversive, sia la teoria della convergenza di forze politiche che evitasse il gioco competitivo tra loro.

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→  settembre 28, 2016


Franco Debenedetti ospite de La Gabbia Open, su La 7, interviene sui risparmiatori azzerati di Banca Etruria.
Con lui Diego Fusaro, filosofo, Stefano Fassina, Sinistra Italiana e Stefano Feltri, vicedirettore Il Fatto Quotidiano.
Conduce Gianluigi Paragone.