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→  novembre 12, 1998


Dare soldi dello stato perché soggetti pubblici possano diventare soci di aziende private: questo il risultato della legge sulle fondazioni bancarie oggi approvata dal Senato. Si concedono sgravi fiscali alle fondazioni che dismetteranno – parte – delle loro banche e si consente che il ricavato possa venire impiegato per entrare direttamente nel capitale di imprese private. Quali, lo decideranno i vertici delle fondazioni, che sono di nomina politica. Si realizza così, consentito dalla legge e finanziato con il danaro del contribuente, il corto circuito tra economia e politica.

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→  ottobre 1, 1998


C’é il rischio che soddisfazione e consolazione (per il successo di Schroeder in Germania) inducano a credere che la presenza in Europa di un altro governo di sinistra renda per noi più facile risolvere i problemi della crescita e della disoccupazione.
Corriamo il rischio di una pericolosa illusione. La vittoria dei socialdemocratici in Germania é stata salutata da larga parte della maggioranza con soddisfazione: logico. Il successo di Schroeder ha offerto una preziosa consolazione ai leader dell’Ulivo nelle presenti difficoltà: comprensibile.

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→  settembre 26, 1998


Finalmente! A leggere stamane che Deutsche Bank ha comperato il 4,95 % di Comit, la prima reazione è stata di sollievo: adesso almeno c’è una cosa chiara. Da mesi il progetto di matrimonio tra Comit e Banca da Roma teneva banco ( arrossisco!): si fa, non si fa? E i listini oscillavano. Maranghi in visita a Palazzo Chigi: deve andare in pagina economica, o starebbe meglio in quella politica? Si descrivono partite a scacchi fino alla settima mossa in cui entrano HDP, Gemina, Compart, Montedison, Generali, Fondiaria, oltre alle due banche e, ovviamente, Mediobanca. Uno dei due presidenti taglia la mattina con un’ultimativa dichiarazione, l’altro chiude la sera con un comunicato di risentita nobiltà. Bisogna collegarsi a Nord; no, meglio espandersi a Sud; quale Sud, Roma o BNL? Lo vuole Romiti; lo vuole Agnelli; quale Agnelli?

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→  luglio 28, 1998


Qualcuno prima di me ha menzionato la verifica di maggioranza: non è la sola verifica, dato che nello stesso periodo di tempo dovrà partire la verifica degli accordi del 1993, conclusi da Ciampi a seguito dell’accordo del 1992 di Amato, cui sostanzialmente siamo debitori del successo dell’entrata in Europa. I temi delle due verifiche sono connessi per più ragioni: in primo luogo perché — come è stato più volte ricordato — il problema del Mezzogiorno riguarda tutto il Paese e gli strumenti di intervento mirati diventano sempre meno praticabili. In secondo luogo perché l’emergenza occupazione, che è la parte più visibile dei problemi del Mezzogiorno, è legata secondo i più al reperimento delle risorse, e questo problema è necessariamente connesso ad uno dei temi centrali della verifica dell’accordo del ’93, ovverosia la riforma della previdenza.

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→  luglio 28, 1998


Si avvicina il momento cruciale del passaggio in commissione al Senato del disegno di legge delega sul riordino delle Fondazioni bancarie. Il dibattito sulla vendita delle banche è scivolato in secondo piano: le Fondazioni che vogliono vendere lo stanno facendo sotto la spinta delle forze di mercato, gli incentivi fiscali appaiono sempre più un abbellimento superfluo. La vera questione che resta aperta riguarda il patrimonio, la possibilità che le Fondazioni lo usino per partecipare al controllo di società quotate.

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→  luglio 19, 1998


La scorsa settimana sul settimanale Liberal, autorevoli economisti criticavano il modo con cui si è privatizzato e denunciavano lo stallo in cui si troverebbe il processo. Che dire allora di quello che sta accadendo in questi giorni a Torino, nella parte più moderna del Paese, vicina all’Europa, abituata a raccogliere la sfida della concorrenza a proposito dell’Azienda Energetica Municipale? Non ci si riferisce alla polemica, ambigua e strumentale, aperta all’ultima ora da Rifondazione Comunista.

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