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→  agosto 13, 2002


Intervista di R. Ba.

«Gli obiettivi lega­ti alla nascita dell’euro sono sta­ti raggiunti, ma di fronte allo spettro della recessione cosa facciamo? Siamo pronti ad af­frontare una politica deflazioni­stica e ad avere più disoccupa­ti?». Franco Debenedetti, sena­tore diesse, ricorda che il proto­collo è un accordo tra governi e dunque un documento politi­co. E di fronte a queste scelte la politica deve rientrare in gioco.

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→  luglio 24, 2002

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Il messaggio di Ciampi sull’informazione

La scelta del tempo è ciò che, nel messaggio alle Camera del Presidente della Repubblica, più colpisce.
Tempo degli avvenimenti politici prossimi, dopo l’approvazione da parte del Senato della legge sul conflitto di interessi e prima che si formalizzino le numerose iniziative, anche del governo, di cui si parla. Tempo delle evoluzioni tecnologiche lontane, quel 2006 indicato dalla legge per il passaggio al digitale terrestre, che non si può attendere.

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→  luglio 19, 2002


Il timore di perdere è il vero guaio dei DS

“Non si potendo ottenere le cose grande senza qualche pericolo, si debbono le imprese accettare ogni volta che la speranza è maggiore della paura”.

La frase di Guicciardini offre qualche spunto di riflessione ai partiti dell’Ulivo, e in particolare al mio partito, i DS. Prima di tutto: quali sono “le cose grande”.

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→  luglio 16, 2002

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La risposta all’articolo di Marco Travaglio (La Repubblica – 13 luglio 2002)

Caro Direttore,

“Date un partito a Debenedetti”, chiede Marco Travaglio (Stoccata e fuga, La Repubblica del 13 Luglio). Il partito a cui sono iscritto c’è, sono i DS. Non c’è, formalmente come partito, l’Ulivo, nel cui nome ho conquistato il seggio al Senato.
C’è invece lo spazio per il partito di una sinistra moderna, che governi il Paese guardando alle libertà e agli interessi degli individui.

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→  luglio 7, 2002


di F.M.
Franco Debenedetti, se­natore Ds dell’ala libe­ral, propone il dilemma in modo molto chiaro: «A set­tembre le forze sociali si ritroveranno attorno al ta­volo per l’attuazione del Patto per l’Italia e in quel momento l’opposizione di governo dovrà decidere die­tro a quale tavolo sedersi: dietro i banchetti della Cgil per abrogare le norme che modificano l’articolo 18? Oppure dovrà presentarsi con proposte proprie? Co­me la “Amato-Treu” sugli ammortizzatori sociali che verrà presentata fra qual­che giorno».

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→  luglio 7, 2002


Franco Debenedetti, rappresentante dell’area liberal della Quercia, ha scelto di non andare a Genova. E spiega: «Il movimento no global si fonda su idee e analisi sbagliate, non utilizzabili per una sinistra di governo. Bisogna quindi parlare ai giovani sedotti da quelle idee e usati da quei movimenti: le loro generosità e idealità sono un bene prezioso. Ma bisogna farlo scegliendo le occasioni in cui la contestazione non prevale sulla disponibilità a discutere». E in merito alla presenza diessina a Genova, aggiunge: «Se ci si va, non si può non dire che le violenze ci sono state sia da parte dei manifestanti che da parte delle forze dell’ ordine»