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→  aprile 20, 2004

il_riformista
Chi non vuole il passaggio di poteri agli iracheni

La questione irachena consegna alla sinistra un compito di eccezionale rilievo. In qualche misura, ancora di più che alla maggioranza.
Chi ha la risorsa governo, ha il vincolo di operare nel campo del reale, deve far conto delle incertezze e delle contraddizioni del mondo qual è.

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→  aprile 10, 2004

il_riformista
Crisi Irak. La risposta di Franco Debenedetti a Peppino Caldarola

Caldarola sceglie di “cambiare idea” rispetto a quanto aveva sostenuto qualche settimana fa: e chiede di venir via subito dall’Irak.
La cosa sorprende, perché invece oggi la sinistra riformista può sostenere di restare in Irak senza “cambiare idea” sui fatti del 2003. Quella di oggi è infatti una situazione diversa rispetto a quella del 2003, e non ne consegue deterministicamente.

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→  aprile 9, 2004


Chi rema contro la soluzione della crisi irachena

Il peggio sarebbe se il caos in cui sta precipitando l’Iraq avesse l’effetto di dividere e contrapporre ancor di più l’Occidente contro l’Occidente. Mentre invece ci sono considerazioni su cui dovrebbe essere facile, perfino ovvio, concordare.

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→  marzo 23, 2004

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L’occidente deve combattere il terrorismo

Quanti cartelli ieri a Roma e nei cortei pacifisti chiedevano a Chirac e a Schroeder di aiutare a “imboccare strade nuove che siano politicamente gestite dall’ONU”, come sintetizza Barbara Spinelli sulla Stampa di ieri? Eppure è da loro che in primo luogo dipende questa possibilità: Bush non vi si opporrebbe, i timori di Kofi Annan cadrebbero di fronte a un comando unificato che desse garanzie di efficienza. Un anno fa, la minaccia di veto di Jacques Chirac ha bloccato la strada multilaterale. E oggi?

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→  marzo 19, 2004


L’occasione della sinistra italiana

Contro il terrorismo, la prima cosa da tenere in mente é che sempre, nei ricatti, cedere una volta significa cedere sempre. Oltretutto, la menzogna per cui Aznar é stato punito non è di aver nascosto la matrice islamica della strage, ma di aver addossato la colpa all’ETA, sfruttandola ai fini di una campagna elettorale che era stata combattuta sulla contrapposizione tra i socialisti “federalisti” e i popolari “centralisti”. Sull’Irak, Zapatero aveva sfilato con Aznar.

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→  marzo 19, 2004

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Bisogna confrontarsi con la svolta strategica della Casa Bianca

Per chi in Europa si riconosce in posizioni come quelle di Glucksmann, biasimare aspramente l’”idealismo rivoluzionario” di De Villepinnon significa affatto condividere l’”idealismo conservatore” dei neocon americani. Anzi, se c’è un’insopportabile tendenza manifestatasi con larghezza nella sinistra europea, e soprattutto in quella italiana, è stato il sistematico tentativo di considerare senza alternativa questa scelta.

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