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→  febbraio 12, 2005

il_riformista
Congresso DS – La polemica con Michele Santoro

Caro direttore, leggo e rileggo la column di addio di Michele Santoro al Riformista, ma i conti non mi tornano. Se Santoro lascia (sul serio) il Riformista perché io ho minacciato (paradossalmente) di lasciare i Ds, se ne potrebbero dedurre diverse e opposte analogie. La prima è che Santoro sta al Riformista come io sto ai Ds, e anche in quinta elementare si sa che questo equivale a dire che Santoro sta a Debenedetti come il Riformista sta ai Ds.

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→  febbraio 11, 2005


Gli «strappi» su Iraq, Craxi e Bush hanno consacrato una linea politica precisa. Ma ora attenti a non disfare la tela di Penelope.

Quanti prevedevano una “sacra rappresentazione” retorica, noiosa, inutile, sono stati smentiti: il congresso su tre punti cruciali ha fatto chiarezza.

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→  febbraio 9, 2005


Intervista di Andrea Cangini a Franco Debenedetti

Il senatore diessino Franco Debenedetti è assolutamente contrario all’ipotesi di opporsi al rifinanziamento della missione militare italiana in Iraq.

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→  febbraio 6, 2005

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Il taccuino del delegato

4 febbraio 2005
Sarà questo l’ultimo congresso di Piero Fassino quale segretario dei DS, si era chiesto il Riformista in un editoriale di pochi giorni fa, riuscirà cioè a realizzare la federazione del centro sinistra?

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→  febbraio 4, 2005

il_riformista
Caro Piero, Prodi sulla Rai l’ha detta giusta e io aggiungo

Smettiamola di parlare ossessivamente di Berlusconi, occupiamoci di politiche concrete per vincere. La scelta congressuale di Fassino è più che condivisibile. Invece di continuare a spender parole sui mali del berlusconismo, il «solido timone riformista» evocato da Fassino si affermerà quanto più parlerà anche ai non già convinti e ai disillusi. E non si vien meno a questo precetto, parlando di Rai e Tv, un settore che identifica l’interesse concreto rimario di Berlusconi, e su cui al contempo il centrosinistra si è spesso diviso.

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→  gennaio 29, 2005

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La concentrazione di tre reti in mano a Rai e tre a Mediaset costituisce una anomalia del nostro sistema televisivo

La concentrazione di tre reti in mano a Rai e tre a Mediaset costituisce una anomalia del nostro sistema televisivo. La quota di risorse pubblicitarie catturata dalla televisione rispetto alla carta stampata è anch’essa una anomalia. Ma il fatto che esistano due anomalie non autorizza a pensare che l’una sia causa dell’altra. Questo è il senso del mio articolo pubblicato sul Sole 24 Ore di domenica scorsa, e che non è piaciuto a Salvatore Bragantini: secondo lui esibirei “l’ottimismo di Pangloss”.

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