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→  aprile 27, 2005

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Proposte. Dopo Benedetto XVI

Il Riformista ha lanciato un appello per sostenere la candidatura di Elio Toaff, rabbino emerito, a senatore a vita. L’ho firmato con convinzione, per la qualità della persona e per la testimonianza di una vita; ma anche perché mi sembra utile che in Parlamento sieda un maestro della religione del Libro, quella che si fonda interamente e solamente sulla parola, e quindi non cessa di scavarne la profondità, di analizzarne il significato, quella in cui preghiera e meditazione sono anche discussione con Dio.

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→  aprile 22, 2005

il_riformista
CONSIGLI. ASSET ELETTORALI

«Se perde lui», aveva detto l’avvocato Agnelli commentando la discesa in campo del Cavaliere «perde lui solo; se vince lui, vinciamo tutti». Penso che una versione aggiornata di quella battuta frulli di questi giorni per il capo a Follini (e a Fini): «Se vince lui, vince lui solo; facciamo in modo che, se perde, non si perda tutti». Puntare sulla vittoria della Casa delle libertà alle prossime elezioni è azzardato per chiunque: per Follini (e Fini ) è anche rischioso.

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→  aprile 20, 2005

Dopo avere espresso, in apertura di seduta “a nome dell’intero Senato” gli auguri al nuovo Pontefice Benedetto XVI, il Presidente Pera ha aggiunto “il suo pontificato sarà importante per tutti noi che abbiamo bisogno di una guida morale, spirituale, e di una nostra identità.”

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→  marzo 31, 2005


La maggiore flessibilità ha dei prezzi: senza rigore si rischia di affondare

“Nella riforma del patto sono usciti i ragionieri ed é entrata la politica”: nel paragonare la politica alla finanza creativa, il commento di Geronimo sul Giornale é esatto aldilà delle intenzioni dell’autore. Perché ad entrare non sarà la politica di finanziare riforme che riducano il deficit del sistema pensionistico pubblico, né di ridurre le tasse in modo tale da rilanciare l’economia, né di investire per avvicinare gli obbiettivi di Lisbona. Entrerà invece la “politica” di giustificare aumenti eccessivi agli statali o il salvataggio di Alitalia, insomma l’incapacità di controllare la spesa pubblica.

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→  marzo 30, 2005

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Eccessiva la sintonia di Prodi con Chirac, sull’Iraq si è preferita l’afasia

Franco Debenedetti, domani lei, come senatore ds, sarà tra i partecipanti a un convegno sulla politica estera della Fed organizzato dall’associazione LibertàEguale. Ci saranno, fra gli altri, anche Amato, Maccanico, Mussi, Napolitano: quale sarà la proposta?
«Credo che il convegno nasca da una riflessione innescata dal1′ultimo voto sul rifinanziamento della missione in Iraq. In Parlamento, pur di evitare una contro-mozione di Rifondazione che avrebbe evidenziato una spaccatura nell’alleanza e anche nel Ds, 1′opposizione ha scelto di non dire nulla, ha preferito l’afasia».

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→  marzo 27, 2005

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Fassino e Bush, non chiamatelo strappo

Per favore, non chiamatelo strappo. Importante, sorprendente, coraggioso, controverso: ciascuno lo chiami come vuole, ma non strappo. Strappo sarebbe stato dire di sì a chi voleva presentare almeno una mozione sul rifinanziamento della nostra missione in Iraq, e si sarebbe accontentato anche di meno di quello che il segretario Ds ha detto a «La Stampa».

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