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→  gennaio 20, 2011


Quando si parte male, è difficile correggere la rotta: rimediare ad una legge con un difetto di fondo, può produrre anche effetti ne­gativi. È quello che potrebbe accadere con la legge sui mutui ban­cari, da oggi all’esame del Senato.
Nel febbraio 1996, sull’onda emotiva di fatti criminali gra­vissimi, il Parlamento a Camere già sciolte modificava gli artico­li. 644 c.p e 1815 c.c., stabilendo che è l’entità del tasso — una volta e mezzo quello medio — a determinare il reato di usura; tas­si superiori sono usurari e, se fossero convenuti, la clausola sa­rebbe nulla e non sarebbero dovuti interessi. A seguito della no­stra entrata nell’euro i tassi medi sono calati, quelli pattuiti nei periodi di alta inflazione oggi si trovano oltre la soglia che defi­nisce l’usura.

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→  gennaio 8, 2011


Dal PD ostaggio della Cgil, ai partiti che condizionano gli operai.

In primo luogo, e a prima vista, il “caso Fiat” è essenzialmente una questione sindacale: CISL e UIL contrapposte frontalmente a FIOM, CGIL impegnata nell’acrobatico esercizio di distinguersi da questa senza uniformarsi a quelle e i partiti nel tentativo di dare una risposta politica ai problemi che il “caso” ha sollevato. Ma é davvero questa la dinamica della vicenda? Per quanto riguarda il PD, i problemi del ciclone Marchionne si abbattono sul partito in un momento particolarmente critico: la questione sindacale funge da detonatore di una partita politica. Sostenere che alla base dell’irrigidimento della FIOM ci sia il disegno politico di far precipitare l’evoluzione del PD, di arrivare allo show down tra chi vorrebbe spostare il partito a sinistra e chi invece vede nel centro i suoi naturali alleati, è probabilmente azzardato. Ma è certo che, “oggettivamente”, esso agisce in quella direzione.

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→  dicembre 29, 2010


di Angelo Panebianco

C’è qualcosa che accomuna l’opposizione della Fiom all’accordo Fiat-sindacati su Mirafiori e quella del Partito democratico alla riforma Gelmini dell’università, appena varata dalla maggioranza di governo. Sono le due più recenti manifestazioni di quella strenua difesa dello statu quo in qualunque ambito della vita sociale, politica, istituzionale, che è ormai da tempo la più evidente caratteristica della sinistra italiana, nella sua espressione sindacale come in quella politico-parlamentare. Si tratti di scuola, di rapporti di lavoro, di magistratura, di revisioni costituzionali o quant’altro, non c’è un settore importante della vita associata in cui il conservatorismo della sinistra non si manifesti con forza.

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→  dicembre 24, 2010


La vera distinzione è tra conservatori realisti e radicali sentimentalisti

I numeri non bastano per avere rilevanza politica. Lo si è visto in occasione della battaglia politica per sfiduciare il Governo: è vero, come ha detto Bersani e ribadito D’Alema, che i voti del PD sono comunque necessari per mandare a casa Berlusconi, ma dato che quella battaglia è stata tutta interna al centrodestra, ad essere evidente è stata l’irrilevanza politica del PD.

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→  dicembre 19, 2010


Un saggio iconoclasta di Kenneth Minogue riflette sulla democrazia in tempo di debolezza

“La vita morale è compatibile con la democrazia? “ Inizia di botto Kenneth Minogue, tema e interrogativo del suo libro li piazza nella prima riga. La vita morale è quella in base a cui esprimiamo il nostro giudizio su ciò che è giusto o sbagliato, vero o falso; la democrazia è sia il sistema di governo, sia il giudizio che i cittadini danno del modo in cui desiderano essere governati. Entrambi i giudizi cambiano con il tempo, e il riconoscimento che ciò è inevitabile caratterizza la cultura europea e la distingue da altre in cui invece ciò che è giusto è considerato dato una volta per sempre.

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→  dicembre 14, 2010


di Luciano Cafagna

Gli anni di Berlusconi alla prova degli storici

E’ difficle ipotizzare come lo storico futuro potrà considerare Berlusconi e la vicenda berlusconiana nella storia politica del nostro Paese se non si conoscono anche le conclusioni di questa vicenda. (…) Se mi si chiedesse quanto resterà in futuro dell’immenso chiacchericcio relativo a quello che in questa età berlusconiana è stato chiamato il gossip mediatico di stampa, televisione e rete, risponderei senza esitazione che non resterà assolutamente nulla. (…)

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