Archivio per il Tag »Pierluigi Bersani«
→ aprile 15, 2013
Molti di coloro che hanno votato M5S avevano in passato votato PD. Constatazione ovvia, da qualche parte i voti persi dal PD devono pure essere andati. Ma che rivela una visione strabica dei flussi elettorali, perché conta solo quelli in uscita e non quelli in entrata. Dimentica cioè gli elettori che o non avrebbero votato, o avrebbero altrimenti votato, e che invece hanno scelto il PD ritenendolo lo strumento più affidabile per battere il grillismo.
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→ aprile 9, 2013
Due pesi e due misure, sono quelli che usa Bersani nei riguardi di M5S da un lato, PdL dall’altro. E questo nonostante l’esplicito corteggiamento ai grillini si sia concluso con il famoso incontro in streaming tra le due delegazioni, risultato in un’umiliazione quale mai nella sua storia subì la sinistra italiana. Nonostante la democrazia diretta che hanno in mente i grillini sia inconciliabile con la democrazia rappresentativa, propria della Costituzione nostra e di tutti i Paesi che ci circondano, e degli assetti istituzionali preferiti dal PdL.
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→ marzo 7, 2013
Erano “discorsi seri a uomini faceti” quelli che Palmiro Togliatti rivolgeva al leader dell’Uomo Qualunque, Guglielmo Giannini, nel dicembre del 1946: “Qualcuno mi ha detto che [a lui] non conviene rispondere […] perché si tratta d’un commediografo e non di un uomo politico”. Altri tempi, altri comici, deve pensare il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani. Lui, per tenere insieme il partito, deve stare cocciutamente attaccato allo scoglio del suo esiguo vantaggio di voti, e non ammettere altre alternative: o me o si rivota. Il che, visto come stanno le cose, in realtà equivale a dire “o Grillo o si rivota”. Bersani è persona concreta e navigata, non può credere che offrendo di introdurre il reato di tortura o una legge sull’eutanasia – queste alcune delle proposte del produttore cinematografico Procacci – Beppe Grillo gli dia i voti che gli mancano: avrà invece cercato di rappresentarsi quali sono gli interessi veri del leader di M5s e immaginato come soddisfarli.
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→ dicembre 11, 2012
Al direttore
Poiché Monti si dimette per una “non sfiducia” del Pdl, Napolitano lo può invitare a restare nella pienezza dei suoi poteri e non solo per l’ordinaria amministrazione. Quindi la differenza è solo che durerà ancora due mesi anziché due e mezzo. Per quanto riguarda l’attività legislativa, con l’approvazione della legge di stabilità assicurata, e i partiti comunque nervosi per l’avvicinarsi della data delle elezioni, non cambia un granché.
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→ novembre 29, 2012
Chi alle politiche volesse votare Pd se il candidato fosse Renzi, e non se fosse Bersani, non può votare alle primarie. E’ la conclusione logica di un corsivo sull’Unità (Pietro Spataro, 25 Novembre): non rispettare l’impegno della dichiarazione che gli han fatto firmare, è “non moralmente onesto”, “scorretto”, “doppio giochista” “poco serio”. Fermiamoci al “serio”, guardiamo piuttosto ai paradossi che così si aprono.
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→ settembre 12, 2012
Ma insomma, con quale programma ti presenterai? Avvicinandosi le primarie aumenta il numero di coloro che cercano di sospingere Matteo Renzi nell’angolo: hic Rhodus, hic salta. È destino degli sfidanti che a loro si chieda di dare risposte precise e impegnative, e agli incumbent si consentano risposte ambigue e vaghe. Il fatto è che di questi tutto è già noto e pesato.
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