→ luglio 5, 2018
L’autodafé per il mancato autodafé, a questo si è finora sostanzialmente ridotto il dibattito nella sinistra: non essere andati alle cause delle sconfitte, del 4 Marzo, e prima del 4 Dicembre, e prima ancora della rottura del patto che ne fu la causa; non averne tratto le conseguenze nella leadership del partito. Col posizionarsi in vista di primarie, congresso, nomina del segretario, dovrebbe iniziare la fase nuova, di definizione della piattaforma politica. Sarà, dato che l’opposizione attualmente non può che coincidere con la sinistra, la piattaforma politica dell’opposizione al governo Salvini-Di Maio. Per farlo è necessario individuarne scenario, orizzonte temporale, target.
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→ giugno 23, 2018
Al Direttore.
Leggo la preoccupazione, di Pomicino e sua, per la “politica svuotata”, e mi prende il terrore retrospettivo per quello che sarebbe potuto succedere se fosse successo quello che in tanti auspicavano, prima che Renzi perentoriamente chiudesse ogni prospettiva di alleanza con il M5s. Sicuri che il PD sarebbe riuscito a riempire il vuoto della politica, “il cambiamento che rischia di mutare il profilo della nostra Repubblica, avvelenando i pozzi della democrazia”, e non l’avrebbe invece tacitamente legittimato, finendo per lasciarlo riempirsi “nel migliore dei casi dai mandarini, nel peggio dai poteri loschi”? Mi piacerebbe pensare che sia stata la nostra Dunkerque.
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→ aprile 20, 2018
Al direttore.
Ci sarà poco da gridare “aiuto”, come ha scritto ieri, nel caso di un governo “macronista” tra Pd e M5s. Infatti le cose a cui il Pd dovrà dire no, il M5s le venderà ai suoi elettori come la prova provata di chi si oppone alla realizzazione dei loro fantastici programmi. E quello a cui inevitabilmente dovrà dir di sì, verrà acquisito da metà partito come sana correzione di presunti rigori. Così il paese perderà due volte: il M5s non sarà costretto a rendere conto delle sue menzogne, e il Pd avrà smarrito per strada la sua credibilità.
→ marzo 3, 2018
Al direttore
Ieri ho preso la tessera del Pd. In questa desolante vigilia elettorale, una sola cosa positiva mi sembra da augurarsi: che il Pd prenda più voti.
→ febbraio 1, 2018
Le campagne elettorali, di solito, non godono di buona stampa. Quella in corso, però, qualche merito l’ha pur avuto: in tema Europa, i toni di chi proclamava o di voler uscire dall’euro o di volerne sfidare le regole, si sono attutiti; e in tema di promesse elettorali, è tutta una corsa a dimostrarne la sostenibilità. Se da un lato alcune idee – che l’uscita dall’euro sarebbe uno schianto, e che le riforme senza “coperture” sarebbero un’agonia – sembrano diventate opinioni acquisite, dall’altro ci sono equivoci che continuano a circolare nei discorsi pre-elettorali.
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→ ottobre 10, 2017
Intervista di Paolo Bracalini a Franco Debenedetti
L’ex senatore dei Ds: “È meglio che quelli che non accettano la modernità se ne vadano via. Pisapia faccia l’accordo col Pd”
Non sembra particolarmente affranto dalla rottura tra Mdp e Pisapia, Franco Debenedetti, ex tante cose (amministratore delegato della Olivetti e della Sasib, ex senatore Ds), oggi consigliere in diversi Cda, presidente del think tank liberale Bruno Leoni e raffinato osservatore politico.
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