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Archivio per il Tag »parlamento«

→  aprile 20, 2024


La nascita della “costituzione più bella del mondo” fu accompagnata dal celebre ordine del giorno Perassi: la seconda Commissione, recita il testo presentato il 4 settembre 1946, «ritenuto che né il tipo del governo presidenziale, né quello del governo direttoriale risponderebbero alle condizioni della società italiana, si pronuncia per l’adozione del sistema parlamentare da disciplinarsi, tuttavia, con dispositivi costituzionali idonei a tutelare le esigenze di stabilità dell’azione di Governo e ad evitare le degenerazioni del parlamentarismo». La storia politica e le vicende economiche dimostrano quanto perspicace fosse la preoccupazione di Perassi per una razionalizzazione della forma di governo parlamentare. Un dato per tutti: 68 governi nei 76 anni d vita della Repubblica, con una media di 13 mesi e mezzo ciascuno. «Tuttavia», per ricordare Perassi, di mettere mano alla forma di governo, per rendere gli esecutivi più stabili, se ne parla, come noto, da quasi quaranta anni (e da tre commissioni bicamerali e due referendum).

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→  marzo 7, 2014


Al direttore.

Esigere le dimissioni di un sottosegretario perché indagato – ma la stessa cosa varrebbe per un parlamentare – altera l’equilibrio tra i poteri. Lungi dal proteggere i poteri di governo o Parlamento, li diminuisce, conferendo all’ordine giudiziario il potere di interferire nel loro funzionamento, alterandone gli equilibri presenti, e influenzandone i comportamenti futuri.

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→  febbraio 15, 2014


Intervista di Antonio Vastarelli.

L’ex senatore del Pd: il potere di nomina e lo spoil system per innovare subito l’apparato.

«Reni è come un ciclista: deve pedalare per non cadere. Per questo deve espugnare i fortini del potere che ostacolano la sua corsa e bloccano il Paese: la dirigenza pubblica e il sindacato». L’ex senatore dei Ds Franco Debenedetti valuta positivamente l’irrompere del sindaco di Firenze sulla scena nazionale ma sospende il giudizio su un suo possibile governo: «Aspetto di vedere dice chi metterà nei ministeri principali e anchese avrà il coraggio di abolire l’articolo 18».

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→  aprile 19, 2013


Un Parlamento spaccato in tre, sostanzialmente ingovernabile. Un partito, il Pd, che perfino i non simpatizzanti, ancora consideravano comunque affidabile e politicamente avveduto, lacerato da divisioni interne, attraversato da faglie che si intersecano, guidato in modo ad un tempo erratico e cocciuto. L’entrata in scena di una forza, il M5S, che programmaticamente si contrappone alla forma del sistema di rappresentanza parlamentare. Personaggi che hanno alle spalle una lunga storia politica e che accettano di essere candidati in base a sondaggi tra frequentatori di un web, non si sa quanti né come selezionati. E si potrebbe continuare, con lo sfarinamento di chi avrebbe dovuto rappresentare una soluzione nuove, e l’arroccarsi della destra. Questo mentre il Paese è nella situazione che conosciamo. Mai come adesso c’è stato da temere il peggio.

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→  novembre 15, 2002

il_riformista
La visita del Papa alla Camera

Caro Direttore,

“Noi crediamo che il Papa in Parlamento non costituisca nessun pericolo per l’autonomia di Cesare”, scrive il Riformista. Per Giuliano Ferrara “ascoltare il capo della Cristianità non può nuocere alle Camere riunite”; e invita a riconoscere la “vividezza e l’interesse intellettuale e spirituale” dei discorsi papali. Oscar Giannino ricorda la statura che fa di questo Papa “un gigantesco magnete spirituale che ha cambiato la storia del ’900″.

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→  luglio 1, 1994


Sul piano poli­tico ho avuto un ruolo attivo nel promuovere la costituzione del gruppo parlamentare “Sinistra Democratica”. Ciò è stato utile per qualificare la nostra posizione di parlamen­tari di opposizione in modo più chiaro di quanto sarebbe stato possibile mantenendo la collocazione nel gruppo misto. La cosa ha avuto anche una favorevole ricaduta nella composizione e nelle presidenze delle Commissioni. Sul piano dei lavori parlamentari ho presentato un’interroga­zione sui processi di privatizzazione di Enel e Stet. Le privatizzazioni devono essere l’occasione per liberalizzare i mercati, eliminando posizioni di monopolio e promuovendo la concorrenza.

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