Archivio per il Tag »opinione pubblica«
→ novembre 14, 2010
Intervista
Se domandi a Franco Debenedetti – imprenditore ed ex senatore Ds – se Silvio Berlusconi è finito, lui prima ti dice: «C’è una domanda di riserva?», poi si lascia andare in un sospiro pensoso e, alla fine, se insisti, ti risponde.
Il Cav è al capolinea? «Silvio Berlusconi è in una situazione gravemente compromessa. Pur non volendo sottovalutare la sua abilità nelle contese elettorali, situazioni in cui riesce a dare il meglio di sé, io credo che la sua magia sia fortemente appannata, credo sia finita».
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→ agosto 21, 2008
Caro Direttore,
Quale contributo ai preoccupati dibattiti sullo stato di salute dell’opinione pubblica – valori smarriti? memorie confuse? opinioni in poltiglia? – ricordo i couplets musicati da Jacques Offenbach.
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→ novembre 26, 2006
“Se una parola può essere grossolanamente adoperata, scriveva Luigi Einaudi, si può dire che [i grandi giornali nati a cavallo tra l’Otto e Novecento] rappresentavano a lungo andare una delle correnti dominanti nel Paese di quella cosa indistinta e inafferrabile, ma tuttavia reale ed esistente, che è l’opinione pubblica.” E tra “i grandi giornali”, insieme a Times, Frankfurter Allgemeine Zeitung, New York Times, Chicago Tribune, metteva il Corriere. La citazione è tratta da “Il baco del Corriere” il nuovo libro di Massimo Mucchetti, appassionato e denso di fatti e di idee.
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→ agosto 23, 2005
Qual è il comportamento corretto che deve tenere una forza politica di opposizione di fronte a un’iniziativa economica rilevante? Ora che il flusso delle intercettazioni sembra essersi rallentato e il fuoco della questione morale posto sotto controllo, c’è il distacco necessario per fare qualche considerazione di natura generale sul tema del rapporto tra “politica e affari”.
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→ luglio 24, 2005
Perché si firmano appelli sui giornali? Me lo chiedevo leggendo che quello lanciato dagli economisti italiani sul Sole 24 Ore, per una politica di riequilibrio dei conti pubblici, è stato sottoscritto già da 143 accademici. Uno dei primi atti della mia vita politica, nel 1995, fu proprio scrivere l’appello a favore del progetto della prima riforma Berlusconi sulle pensioni, e riuscire ad avere le firme di Franco Modiglioni, di Sylos Labini, di Mario Baldassarri, e di Romano Prodi.
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→ luglio 6, 1996
Numerose sono le voci che si sono levate a esprimere la preoccupazione per l’invasione dei turisti che il Giubileo porterà a Roma. Alberto Arbasino ha manifestato il proposito di fuggire, prendendosi una lunga vacanza sabbatica. Paolo Baratta ha elaborato, ed Eugenio Scalfari ha diffuso, un progetto per incanalare le turbe, in ricordo di quando a Roma ci si recava in pellegrinaggio, su itinerari pedonali, mediante opere provvisorie che, come il teatro insegna, possono essere di grande fascino. Per spostarsi a piedi, aggiungo io, dovrebbero trovare il centro di Roma libero da macchine: renderlo tale permanentemente, dopo averlo sperimentato per un anno. sarebbe il miglior risultato del Giubileo per Roma.
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