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Archivio per il Tag »Opa«

→  gennaio 7, 2014


di Franco Debenedetti e Luca Enriques

Che rapporto c’è tra Opa e sviluppo? Che relazione c’è tra soglia dell’Opa obbligatoria ed efficienza? Attira più gli investimenti una soglia alta o una bassa? Adesso che la proposta di modifica della soglia che fa scattare l’Opa obbligatoria non è stata approvata, è possibile riportare la discussione là dove avrebbe dovuto essere fin dall’inizio: il rapporto tra l’Opa e le sue regole e lo sviluppo delle attività produttive.

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→  dicembre 29, 2013

Botta e risposta tra Massimo Mucchetti e Franco Debenedetti sul tema dell’OPA

Caro direttore, Franco Debenedetti insiste a prendersela con il sottoscritto erigendolo a promotore unico della riforma dell’Opa obbligatoria e si compiace che la proposta sia stata respinta. Rattrista doverlo correggere, ma si deve: a beneficio dei lettori. La riforma non è mai stata votata, dunque non può essere stata respinta. Era stata accantonata in un primo tempo perché il governo aveva preso l’impegno di provvedere in tempi brevissimi e poi è stata dichiarata non ammissibile per estraneità di materia quando, di fronte all’inerzia, e dunque alla mancanza di parola del governo, la riforma è stata riproposta sotto forma di emendamento al decreto enti locali: quel capolavoro di decreto che ha fatto la fine che sappiamo.

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→  dicembre 24, 2013


Una delle ragioni della bassa crescita, italiana ed europea, è che troppi lavoratori sono impiegati e troppi capitali investiti nei settori diventati meno dinamici dell’economia. E’ il tema di uno dei dossier preparati per il semestre europeo a presidenza italiana, per essere proposti a Enrico Letta. Spostare capitali e persone in settori trainanti richiede cambiamenti radicali: può non bastare il cambiamento del management, servono culture diverse, può essere necessario l’innesto di outsider, fino al trasferimento del controllo.

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→  ottobre 25, 2013


Il Senato ha approvato una mozione che impegna il Governo a modificare la legge sull’Opa obbligatoria. Oggi scatta se un investitore raggiunge una quota del 30%; secondo la proposta, se si accerta un nuovo controllo di fatto. Che si tratti di una norma ritagliata su Telecom Italia è evidente, e i proponenti, Massimo Mucchetti del Pd e Altero Matteoli del Pdl, non ne fanno mistero. Telecom è controllata da Telco con il 22,4%; se Telefonica, che ha il 46,8% di Telco, ne diventa azionista di maggioranza, prende il controllo di Telecom stando sotto il 30%. Con la legge attuale non è obbligata all’Opa; Mucchetti vuole obbligarla a farla.

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→  ottobre 23, 2013


Intervista di Livia Zancaner a Salvatore Bragantini
Domani mozione in Senato per rafforzare poteri Autorità.

Dare alla Consob il potere di stabilire, caso per caso, il verificarsi di situazioni di controllo di fatto di una quotata, indipendentemente dalla percentuale acquisita, ‘è errato, perchè una legge di questo tipo c’era già, è stata un’esperienza negativa e per questo è stata superata’.
Salvatore Bragantini, commissario Consob dal 1996 al 2001, gli anni della maxi opa della Olivetti di Roberto Colaninno su Telecom (1999) e del passaggio alla Olimpia di Marco Tronchetti Provera (2001), è ‘contrario, nonostante la stima, alla mozione che presenteranno domani in Senato Mucchetti e Matteoli’ e ‘perplesso’, poichè la legge in vigore dal 1992 al primo semestre 1998 (legge 149/92) non fissava una percentuale per definire il passaggio del controllo, ma spettava alla Commissione decidere di volta in volta. Una situazione ‘difficile da gestire e da amministrare’, spiega Bragantini, superata poi con l’introduzione del Tuf nel 1998 che ha introdotto la soglia del 30% oltre la quale scatta l’opa obbligatoria.
L’ex commissario cita come esempio il caso Ferfin, ‘che, dato l’azionariato, aveva una soglia opa pari a zero: nel novembre del 1995 la Consob impose a Mediobanca di lanciare l’opa dopo l’acquisizione del 10,7% di Ferruzzi Finanziaria’. La proposta dei presidenti delle commissioni parlamentari Industria e Infrastrutture, Massimo Mucchetti e Altero Matteoli, arrivata sulla scia delle polemiche legate all’incremento della quota della spagnola Telefonica in Telco, la holding che con il 22,4% di Telecom riesce di fatto a blindare le assemblee, prevede di modificare il Tuf rafforzando i poteri Consob e aggiungendo alla soglia del 30% una seconda soglia ‘mobile’, legata al controllo di fatto. ‘Oltre all’insicurezza legata alla gestione, non condivido l’idea di scoraggiare in via preventiva possibili cambiamenti di controllo con l’introduzione di una soglia mobile. È sbagliato legiferare sotto la spinta dei singoli eventi: se la prossima volta ci accorgiamo che la soglia mobile ha impatti negativi, la modifichiamo di nuovo?’ Senza contare che anche nel 2007, quando vi fu il passaggio delle azioni Telecom da Olimpia a Telco senza passare dal mercato, furono sollevate le stesse discussioni sulla possibilità di modificare la legge sull’opa, per poi concludersi con un nulla di fatto. ‘La questione Telefonica, che da gennaio 2014 ha la facoltà di salire al 100% di Telco, non deve essere affrontata così, ma in un altro modo: Telecom ha semplicemente bisogno di un aumento di capitale. Il consiglio di amministrazione dovrebbe avere il coraggio di approvare l’aumento di capitale, che passerebbe quindi dall’assemblea dei soci. A quel punto Telco dovrebbe essere esclusa per conflitto di interesse. L’alternativa alla ricapitalizzazione, che Telco non vuole, e’ la vendita delle attivita’ sudamericane, ipotesi che costringerebbe la società a vendere i pezzi migliori’.

→  ottobre 22, 2013


di Massimo Mucchetti

Al direttore.

Siamo sicuri che il Financial Times abbia ragione a dare l’allarme sul ritorno del protezionismo industriale in Italia? Ne sono convinti Francesco Giavazzi e altri 25 economisti e manager che nei giorni scorsi hanno sottoscritto un appello del Foglio: tra questi, noto ex presidenti della Cassa depositi e prestiti, dell’Acea e dell’Enel, consiglieri di amministrazione dell’Iri e dell’Eni Prima Repubblica ed ex parlamentari che chiusero un occhio sugli aiuti pubblici del Cip 6 all’industria elettrica privata.
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