→ giugno 11, 1995
La Stet investirà 12 mila Mld da qui al 1998 per collegare con il cavo 10 milioni di abitazioni; finanzierà l’investimento senza ricorrere ad aumento di capitale; si propone in tal modo di entrare nel mercato del multimediale. Le affermazioni di Ernesto Pascale, all’assemblea Stet, meritano qualche commento.
Come è noto, per trasmettere programmi televisivi ci vogliono cavi diversi dal normale doppino telefonico. Lo sviluppo della tecnologia giustifica l’investimento in una nuova rete, in alternativa a quella telefonica esistente, e in concorrenza dunque con quella del monopolista.
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→ ottobre 19, 1994
Siamo probabilmente l’unico paese industrializzato a non disporre di servizi via cavo: quindi rischiamo di precluderci l’accesso agli sviluppi del multimediale. Il termine ha una sua allusiva indeterminatezza. Schematizzando, la multimedialità nasce dalla connessione tra il mondo dei dati (banche dati, voci, musica, immagini, film, cataloghi di prodotti) con il mondo di chi a questi dati vuole accedere con un’interazione individuale, scegliendo e rispondendo. L’interazione è essenziale al multimediale: consente l’emergere di nuovi modi di istruirsi, di acquistare, di lavorare, di scegliere i propri divertimenti, di comunicare con immagini e dati anziché solo con la voce. La multimedialità unisce l’interattività ‘naturale’ propria del mondo della telecomunicazione, con la ricchezza di informazione che oggi ci è offerta solo dalla televisione (un segnale video contiene mille volte più informazioni che il normale segnale audio telefonico).
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