Archivio per il Tag »mercati«
→ novembre 3, 2018
La rischiosità di un debito, pubblico o privato che sia, è data dalla probabilità che il debitore paghi regolarmente gli interessi e, alla scadenza, rimborsi il capitale, o con mezzi propri, o, come è sempre il caso se il debito è pubblico, rifinanziandosi sul mercato. Per avere un metro con cui valutare l’entità del debito, e per paragonare tra loro debiti diversi, si suole parametrarlo al PIL. Questo misura l’attività economica di cittadini: si assume che essa venga svolta con un profitto, su cui si possano prelevare imposte con cui pagare, oltre alle spese dello Stato, anche gli interessi sul suo debito. Altre parametrazioni sono possibili, o a scopo scientifico per trovare nuove correlazioni, o come nel nostro caso, stante l’enormità del nostro debito pubblico, per trovare ragioni atte a convincere i mercati della sua sostenibilità.
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→ ottobre 2, 2018
Il parere di Franco Debenedetti durante lo speciale di CNBC sul Def.
→ settembre 27, 2017
L’Europa a Tallin discuterà se e in che modo introdurre una web tax. Negli Stati Uniti montano e si rafforzano critiche al sistema industriale da cui è nata la rivoluzione digitale, lo strapotere dei Big Tech di Silicon Valley. Che nesso c’è tra l’iniziativa europea e le critiche “americane”?
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→ marzo 19, 2013
Decidere di fare il bail out; di non attivare il meccanismo dell’ESM; di farne invece pagare il costo in buona parte ai clienti delle banche; o solo a quelli che hanno conti superiori ai 100.000 €; o un po’ meno sotto e un po’ di più sopra la soglia, variamente modulando entità del “prelievo di sangue” con entità del deposito.
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→ dicembre 28, 2011
L’inizio sembrava un pranzo gratis, la fine potrebbe essere un imprevisto paradosso. Pranzo gratis quello delle banche che prendono a prestito dalla BCE liquidità al tasso dell’1%, comperano titoli di stato al 6% che dànno come collateral alla BCE, lucrando la differenza di rendimento. C’è moral hazard , né può essere diversamente: i titoli restano sui bilanci della banca, e quindi anche il rischio di default; ma, come osserva il Financial Times, le grandi banche di un paese che fa default falliscono comunque.
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→ ottobre 11, 2008
Con il decreto il Governo ha agito con prontezza e in modo ben congegnato. Prima il ministro dell’Economia, poi ieri il premier hanno espresso opinioni che hanno avuto effetti negativi sui mercati
Nel piano detto “salvataggio delle banche”, il Governo, va riconosciuto, ha fatto (quasi) tutte le cose giuste. Fallito il coordinamento europeo, ha agito con prontezza, per evitare al nostro sistema bancario l’effetto spiazzamento da parte delle banche estere.
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