→ aprile 1, 2010
dalla rivista Mondo Contemporaneo
recensione di Pierluigi Allotti
Il rapporto tra politica e televisione è l’oggetto dell’interessante volume di Franco Debenedetti, ex senatore del centro sinistra, e di Antonio Pilati, esperto di media e attuale componente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (dal 1998 al 2005 è stato anche componente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). Si tratta di una saggio composto di due parti: la prima, scritta da Debenedetti, è una Storia politica della televisione che, facendo ricorso a un’ampia bibliografia, offre una interpretazione non convenzionale di un tema che meriterebbe senz’altro di essere approfondito in sede storiografica; la seconda, scritta da Pilati, è invece una Storia delle politiche televisive in cui vengono esaminate, con un taglio talvolta troppo tecnico, le modalità con cui è stato regolamentato il settore radiotelevisivo.
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→ dicembre 3, 2008
TV satellitare
Il caso Sky rappresenta una novità nella storia del nostro conflitto di interessi. Infatti esso viene di solito chiamato in causa a proposito di atti che il governo non deve compiere, perché avrebbero favorito gli interessi del capo del Governo, o quelli economici di padrone di Finivest, o quelli mediatici di leader della maggioranza. Era la versione “in negativo” del conflitto di interessi.
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→ ottobre 7, 2008
da Peccati Capitali
E se qualcuno facesse un’OPA su Mediaset? Con questo cataclisma finanziario niente è più ipensabile, sono cambiate convenienze e strategie. Mediaset valeva 11 € oggi balla sui 4 €; ma vendendo la Cinco in Spagna, Endemol in Olanda, e le torri con gli apparati trasmittenti in Itallia, chi la compera si troverebbe le attività italiane quasi gratis.
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→ maggio 27, 2007
Il ddl Gentiloni rinuncia alla separazione societaria e prospetta una Fondazione: la politica non uscirà di scena
“Va da sé che […] potrebbe e dovrebbe essere messa in vendita ed offerta ad investitori e risparmiatori privati”. Soggetto è la società “a carattere commerciale e tenuta a sostenere le proprie attività attraverso la raccolta pubblicitaria”, una delle due in cui avrebbe dovuto essere divisa la RAI. Autore, in una lunga e circostanziata lettera al Corriere della Sera del 30 Dicembre 2004, è Romano Prodi, già in corsa per Palazzo Chigi “ Va da sé – era stata la facile risposta – che lo prendiamo in parola”.
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→ novembre 14, 2006
La nuova legge considera la pubblicità l’unica fonte d’introito. E così taglia il fatturato del gruppo di Cologno
È raro che chi scrive per criticarti, ti offra papale papale le parole per darti ragione. Ma che gli articoli siano due, di due diversi autori, su due punti diversi, è eccezionale.
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→ novembre 9, 2006
Due i principali provvedimenti disposti dal disegno di legge Gentiloni sul riassetto del sistema televisivo.
Una rete Mediaset e una Rai passano al digitale; in caso di inosservanza, la sola Mediaset deve ridurre l’affollamento pubblicitario dal 18 al 16 per cento
Mediaset deve ridurre la propria quota dei ricavi pubblicitari di tutto il settore televisivo – analogico, digitale, via satellite o cavo – sotto il 45 per cento.
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