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Archivio per il Tag »matteo salvini«

→  febbraio 20, 2020


Al direttore.
Molto accomuna i due Matteo, nell’editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera di mercoledì. Davvero a distinguerli sarebbero solo le contingenze del momento politico? Renzi liberò la sinistra dall’antiberlusconismo; Salvini ha infettato l’Italia con la paura dell’immigrato. Renzi scrisse una riforma della Costituzione che perfino Scalfari e Zagrebelski alla fine approvarono; la prospettiva che Salvini possa vararne una, senza neppure dover indire il referendum, terrorizza tutti. Renzi fa eleggere uno straordinario presidente; Salvini dal Papeete chiede i pieni poteri. Renzi vorrebbe che il Pd non fosse succube del M5s; Salvini del M5s ha condiviso e sfruttato il populismo. Renzi cerca di cancellare la legge sulla prescrizione; Salvini la promosse. Renzi trasformando le maggiori banche popolari in società per azioni ha assestato un colpo al capitalismo di relazione; Salvini e i suoi inviati preferiscono gli alberghi di Mosca; Renzi fa Industria 4.0; Salvini quota 100. Renzi con il Jobs Act aumenta la flessibilità del mercato del lavoro; Salvini chiudendo gli Sprar, mette nell’illegalità i migranti, favorendo così il caporalato se non peggio. E si potrebbe continuare.

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→  settembre 11, 2019


Al direttore.

“L’abbiamo scampata bella”: finito di ascoltare il pacato discorso di Conte ieri alla Camera, mi è tornata in mente l’intervista a Matteo Salvini fatta da David Parenzo e Luca Telese nell’ultima trasmissione di “Fuori Onda”, prima che ieri sera ritornasse Lilli Gruber con il suo “Otto e mezzo”. Chi ha visto Salvini lo ricorda di certo, chi non l’ha visto se la vada a rivedere: la violenza emanante dall’immagine, l’assertività impenetrabile delle frasi, le pervicacia nel non rispondere alle domande. Proprio, evitando che, andando a votare adesso, la coalizione di Salvini potesse modificare a suo piacere la costituzione-più-bella-del mondo, l’abbiamo scampata bella.

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→  agosto 29, 2018


Al direttore.

Incivilirli, come vorrebbe Orsina, o cacciarli, come esorta a fare Panebianco? Quello che fanno – e quello che non fanno – non può che portare a un deterioramento della condizione economica del paese: grave, ma insufficiente a cacciarli e incapace di incivilirli. Quello che inevitabilmente farebbero per nascondere il loro fallimento, questo sì che sarebbe veramente terribile. E poiché può accadere molto presto, non resta che cacciarli prima che succeda. Il Pd è quello a cui guardano sia Panebianco sia Orsina: chiami a raccolta quanti, con la loro inventiva e il loro lavoro, tengono ancora in piedi questo paese. Abbandonare senza rimpianti e con intransigenza quanti pensano che i Cinque stelle covino ideali comuni alla sinistra (la teoria della costola-della-sinistra 2.0) è la parte facile; quella difficile è liberarsi dell’antiberlusconismo (e del berlinguerismo di cui è la reincarnazione). Ma se non si incomincia da lì, tutte le geremiadi sull’assenza di un’opposizione sono puro flatus vocis.

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→  agosto 27, 2018


articolo di Tobias Piller.

„Ruft sich Italien den Ärger in Haus?“, fragt verwundert der italienische Wirtschaftsprofessor Lorenzo Codogno, der an der London School of Economics lehrt. Tatsächlich spricht Italiens Vizepremier und Lega-Chef Matteo Salvini in seinen jüngsten Interviews auch immer über eine bevorstehende Finanzkrise für Italien, angeblich inszeniert von dunklen Kräften, die Italiens Regierung stürzen wollten. „Die Generalprobe für eine wirtschaftliche Attacke hat schon begonnen“, sagte Salvini gerade dem „Corriere della Sera“. Der Florentiner Zeitung „La Nazione“ sagte Salvini: „Sie werden auf jegliche Weise versuchen, das italienische Experiment zu ersticken, mit den Staatsschulden, dem Spread, der Abwertung durch Ratingagenturen, Abmahnungen und Strafen.“

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→  agosto 8, 2018


Impegni elettorali e rischi reali

n milione per cento è l’inflazione annuale prevista per il Venezuela: è come se con i 10mila euro con cui oggi si acquista un’utilitaria, tra un anno si potesse comprare solo un espresso. Sarà perché ricordo i racconti di chi frequentò la Germania durante la Repubblica di Weimar, o quelli di chi, in Italia, vide i redditi falcidiati e i patrimoni dissolti dopo le due guerre mondiali; sarà perché ho constatato di persona come l’inflazione distorca la contabilità interna, perturbi gli scambi internazionali, e influisca negativamente sulle decisioni imprenditoriali: considero l’iperinflazione uno dei fenomeni più disastrosi che può colpire un Paese. Non induca in errore la bassa inflazione in Europa di questi anni, e l’insistenza con cui si è cercato di farla salire: quando l’iperinflazione parte è una guerra senza bombe.

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→  luglio 5, 2018


L’autodafé per il mancato autodafé, a questo si è finora sostanzialmente ridotto il dibattito nella sinistra: non essere andati alle cause delle sconfitte, del 4 Marzo, e prima del 4 Dicembre, e prima ancora della rottura del patto che ne fu la causa; non averne tratto le conseguenze nella leadership del partito. Col posizionarsi in vista di primarie, congresso, nomina del segretario, dovrebbe iniziare la fase nuova, di definizione della piattaforma politica. Sarà, dato che l’opposizione attualmente non può che coincidere con la sinistra, la piattaforma politica dell’opposizione al governo Salvini-Di Maio. Per farlo è necessario individuarne scenario, orizzonte temporale, target.

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