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Archivio per il Tag »Mario Pirani«

→  marzo 22, 2011


Lettera al Direttore

Caro Direttore,

tocca molti argomenti Mario Pirani nel suo “Perché è possibile rinunciare al nucleare”: i deleteri effetti di una “propensione prometeica” a sviluppo e profitto; un’efficienza energetica accelerata oltre a quanto già quotidianamente constatiamo, dalle lampadine alle autovetture, dagli isolanti agli elettrodomestici; la possibilità, senza il nucleare, di sostenere uno sviluppo, inevitabilmente energivoro, che coinvolga anche chi oggi ne è ai margini, e ciò finché arriverà (se arriverà) la fusione nucleare; la definizione degli obbiettivi, dato che a una centrale si chiede di produrre energia e non posti di lavoro. Temi su cui si può consentire o dissentire ( e io dissento su tutti).

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→  marzo 21, 2011


di Mario Pirani

Ho sempre avuto grandissima stima ed affetto per Umberto Veronesi come uomo e come Maestro delle scienze medico-chirurgiche. La sua competenza oncologica rende altresì, sotto questo aspetto, prezioso il contributo che potrà dare all’ Agenzia della sicurezza nucleare che è chiamato a presiedere. Ma, mentre apprezzo la conclusione del suo articolo ( Repubblica del 19 marzo) circa l’ opportunità di una moratoria per dar tempoa un ripensamento, nutro forti dubbi sulla sua affermazione secondo cui sarebbe «scientificamente vero che senza l’energia nucleare il nostro pianeta, con tutti i suoi abitanti, non sopravviverà, per cui non dobbiamo fare marcia indietro, ma andare avanti, ancora più in là con la conoscenza». Temo che questa convinzione non poggi allo stato dei fatti su basi solide.

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→  giugno 17, 2010


di Mario Pirani

L’economia non possiede regole eterne. È accaduto, peraltro, in diverse fasi della storia, che milioni di uomini abbiano creduto nella loro immutabile valenza, tanto da farne articolo di fede. Quando ciò è avvenuto ne sono spesso derivati sconquassi catastrofici. Questa riflessione, di cui sono convinto da tempo, in particolare dopo il crollo del comunismo, mi ha stimolato qualche suggerimento in seguito alla lettura di due articoli di grande interesse, l’uno sul nostro giornale (6 giugno) di Joaquìn Navarro-Valls (“La marea nera e i falsi ambientalisti”), l’altro (“Corriere” del 6 giugno) di Claudio Magris su “I limiti (e i pregi) del capitalismo”.

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→  giugno 13, 2001


Dell’appello contro la faziosità in campagna elettorale, che firmai sul Foglio in marzo, insieme ad Au­gusto Barbera, Luciano Cafagna, Paolo Mieli e Michele Salvati, ri­torna parlare Mario Pirani (Il Ca­valiere e la Giustizia, La Repub­blica, 9 Giugno). Pirani premette che lui pure rifiuta la tesi secondo cui la vittoria di Berlusconi sareb­be una minaccia per la democra­zia in Italia, ci tiene a distinguersi dai demonizzatori; ma accusa coloro che a elezioni avvenute ri­badiscono i temi di quell’appello, di essere degli ingenui che si fan­no abbindolare dal pifferaio Ber­lusconi dimenticando “alcune macroscopiche contraddizioni personali del candidato premier [che] confliggono con principi e nonne di uno stato liberale”.

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→  marzo 15, 2001


Caro Direttore, Mario Pirani, su La Repubblica di ieri, dissente dall’appello con­tro la faziosità nella campagna elettorale che ho firmato con Mi­chele Salvati, Luciano Cafagna, Paolo Mieli, ed Augusto Barbera. E lo fa per due motivi: il conflitto di interessi e il connesso rischio che, in caso di vittoria Berlusco­ni, controlli la totalità dell’emit­tenza televisiva italiana; e la disparità di mezzi finanziari a di­sposizione di Berlusconi stesso.

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