Archivio per il Tag »Mario Monti«
→ febbraio 3, 2021
Se per “tecnico” si intende una personalità indipendente dai partiti, dotata di competenze specialistiche e di prestigio, Monti è stato un tecnico, e anche Draghi lo è. Ma da questo dedurre che “Draghi è uguale a Monti” è, kantianamente, un paralogismo, cioè un assurdo logico.
Parlare della diversità delle persone sarebbe poco utile e del tutto inappropriato: rilevano i contesti in cui sono stati chiamati ad operare, contesti italiano ma soprattutto, e determinanti per entrambi, i contesti europei. Quando Giorgio Napolitano nominò Mario Monti senatore a vita, lo spread aveva raggiunto 528: quando Sergio Mattarella affida l’incarico a Draghi lo spread era appena sopra 100 . Allora in Germania c’era Wolfgang Schaeuble e la virtù di bilancio era la Schwarze Null, il disavanzo a zero: oggi si parla di modificare la Costituzione per eliminarlo. Col Covid, il patto di stabilità è stato sospeso, e quindi anche il famigerato 3%. Noi continuavamo a proporre l’emissione di eurobond, gli cambiavamo nome, ma l’Europa li respingeva uno dopo l’altro; adesso il bilancio dell’Unione finanzia i 1800 miliardi della Recovery and Resilience Facility. E’ vero, ci sono voluti i colpi della pandemia per scoprire che la solidarietà è necessaria per tutti: ma un tabù che cade non risorge più.
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→ febbraio 7, 2019
«La politica industriale è di nuovo in voga»: così Justus Haucap, professore di Economia ed esperto di concorrenza all’Università di Düsseldorf, inizia sul quotidiano tedesco Die Welt la sua analisi della proposta della francese Alstom e della tedesca Siemens di fondere le loro attività ferroviarie. L’idea di creare un campione europeo di taglia tale da tener testa alla cinese Crrc, il maggior produttore di veicoli ferroviari del mondo, è accarezzata da molti politici e suscita echi favorevoli in larghi strati dell’opinione pubblica.
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→ luglio 20, 2018
E’ per l’entità della multa che il caso Google-Android è eccezionale e prende i titoli: in realtà è solo l’ultimo di una serie. Questa inizia, Mario Monti commissario alla concorrenza, con il caso Microsoft-Media Player, esso pure bundling di un’applicazione con un sistema operativo; segue la vertenza, anch’essa plurimiliardaria, contro Apple (rectius contro il governo irlandese); la vexata quaestio della web-tax; infine la pretesa di imporre alle imprese Big-Tech una tassa sul fatturato. E si finisce per dimenticare la precedente altra multa a Google per la pubblicità dei suoi prodotti.
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→ ottobre 20, 2016
Al Direttore.
Monti dice no, ma potrebbe aiutare il sì. Obama dice sì, ma potrebbe essere un boomerang. Quanto a me, cito a memoria: “Il vostro linguaggio sia sì, sì. Il resto è del demonio.”
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→ aprile 30, 2013
Quanto dura il Governo Letta? Quanto dura, non quanto durerà. Il discorso sulla fiducia parla del futuro, ma serve anche a capire il presente, a giudicare la coerenza tra quello che Letta promette e il tempo che Letta si prende per farlo.
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→ marzo 7, 2013
Erano “discorsi seri a uomini faceti” quelli che Palmiro Togliatti rivolgeva al leader dell’Uomo Qualunque, Guglielmo Giannini, nel dicembre del 1946: “Qualcuno mi ha detto che [a lui] non conviene rispondere […] perché si tratta d’un commediografo e non di un uomo politico”. Altri tempi, altri comici, deve pensare il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani. Lui, per tenere insieme il partito, deve stare cocciutamente attaccato allo scoglio del suo esiguo vantaggio di voti, e non ammettere altre alternative: o me o si rivota. Il che, visto come stanno le cose, in realtà equivale a dire “o Grillo o si rivota”. Bersani è persona concreta e navigata, non può credere che offrendo di introdurre il reato di tortura o una legge sull’eutanasia – queste alcune delle proposte del produttore cinematografico Procacci – Beppe Grillo gli dia i voti che gli mancano: avrà invece cercato di rappresentarsi quali sono gli interessi veri del leader di M5s e immaginato come soddisfarli.
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