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→  dicembre 2, 2004


Se la maggioranza è in difficoltà, nel centrosinistra non c’è coesione

Gli spettacoli che stanno dando di sé maggioranza e opposizione sono legati tra loro da un rapporto analogo a quello che intercorre tra azione e reazione. E’ perché la maggioranza si sta visibilmente sgretolando, che la minoranza si permette di mostrarsi così poco coesa. E’ perché sulla scena principale si rappresenta lo psicodramma della scommessa di Berlusconi sulle tasse, che dietro le quinte si fan le prove della commedia dei sei (o più?) personaggi in attesa di autore.

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→  ottobre 24, 2003

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Caro Direttore,

se si guarda al quadro politico non si può che concordare con la sua sconsolata analisi: sulla riforma delle pensioni, non son tempi da normale dialettica parlamentare né da classica trattativa con le parti sociali. Tuttavia questa riforma espone maggioranza e opposizione a contraddizioni diverse ma simmetriche, che possono essere risolte solo da un atteggiamento cooperativo. E ciò per il fatto che questa è una ben strana legge: in cui il governo in carica impegna quello che gli succederà a fare la riforma, nel 2008.

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→  luglio 5, 2002

sole24ore_logo Ogni giorno può essere quello buono per una sinistra di Governo. Poteva esserlo mercoledì, nel dibattito parlamentare sul caso Scajola. Può altrettanto esserlo oggi, quando il Governo varerà il DPEF.

Incominciamo dal caso Scajola. Se il centrosinistra avesse seguito il consiglio di D’Alema, che aveva proposto che parlasse un solo esponente dell’Ulivo alla Camera e uno al Senato, il dibattito sulle dimissioni del ministro dell’interno avrebbe un diverso svolgimento. Con vantaggio per l’opposizione ma, a ben vedere, anche per la maggioranza. Ma, si sa, alla diretta televisiva non si resiste: è così è finito che a parlare da parte dell’opposizione sono stati sei alla Camera e sette al Senato.

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→  marzo 27, 2001


Al direttore.

“Mediaset non è stata mili­tarizzata” nota il primo editoriale del Foglio di sabato 24 marzo “nessun giornalista si è infila­to nei suoi programmi per rovesciare sull’oppo­sizione accuse da ergastolo”. Di solito, l’opposi­zione dell’opposizione la si chiama maggioran­za. Resta il dubbia se l’insolita locuzione sia un fenomeno di “Alltagslebens”, dunque rivelazio­ne di involontario auspicio, risonanza di vibra­zioni sondaggistiche, o non piuttosto perfida ra­diografia dell’ossatura

→  novembre 9, 2000


La politica estera sta occupando il centro del dibattito politico. Perché succedesse, ci volevano le guerre, quella fredda o quelle calde, nel Golfo o nei Balcani. Sull’Europa di solito si registrano da noi consensi quasi unanimi. Invece proprio i temi europei sono en­trati di prepotenza in questa lunghissima campagna elettorale. Al punto che oggi il problema non è tanto se sia possibile arrivare a un compromesso, ma addirittura se sia opportuno provarci.

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→  ottobre 11, 1994


Il ritorno a temperature incandescenti di nodi istituzionali di fondo di questo governo non deve far distogliere l’attenzione dai problemi economici, e quindi dalla legge finanziaria. Altri problemi incombono: conflitto di interessi, Rai, inchieste giudiziarie; ma intanto questa finanziaria appare di importo adeguatamente severo da meritarsi il plauso del Fmi, e da levare vento dalle vele di chi aveva predicato il rigore; ponendo mano a un insostenibile modello previdenziale, provoca ‘l’errore dovuto’ dello sciopero generale, induce il sindacato a scoprire il fianco di alcune pratiche consociative e a intaccare il patrimonio di anni di moderazione; formalmente mantiene la promessa di non introdurre nuove imposte, limitandosi a prorogarne di vecchie; ricorre largamente al condono.

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