→ agosto 11, 2001
Dal “Wall Street Journal” all’“Unità”, quattro storie e un unico paradosso
Questa volta partita non doppia, ma quadrupla, con quattro personaggi, ciascuno con una propria carta da giocare.
Il primo si chiama Alberto Mingardi, e la carta che mette sul tavolo è una pagina del Wall Street Journal Europe. “Date una chance a Berlusconi” è il titolo dell’articolo, e non sorprende trovarlo sul giornale della destra conservatrice. (Singolare è che ad avere tre colonne nella pagina degli editoriali sia un ragazzo italiano che non ha ancora 20 anni).
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→ maggio 1, 2001
Intervista di Romolo Paradiso
Allora senatore, “non più sognando California?”.
Né sogni né incubi. Anzi il caso California ci può servire per andare avanti nella strada della liberalizzazione, imparando dagli sbagli altrui.
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→ aprile 3, 2001
Chiunque vinca, il problema dei problemi sarà sempre la Rai
Nel clima di rissa che sembra essere ormai una caratteristica di questa campagna elettorale, legare le due coalizioni a impegni netti in tema di privatizzazioni e liberalizzazioni sembra ogni giorno più difficile. Cerchiamo quindi di ragionare piuttosto in termini di probabilità, sulla base dei verosimili interessi dei due contendenti. Propongo una suddivisione in categorie.
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→ gennaio 19, 2001
Accanto alla memoria «politica» di Bettino Craxi — lo statista dell’anticomunismo, dell’abolizione della scala mobile, di Sigonella, il Presidente del Consiglio ammirato da Bruno Visentini, che fu mi-nistro nei suoi Governi, e si sa quanto il Professore fosse parco nel dispensare la sua ammirazione — c’è in me una memoria personale, legata alla vicenda SME, che io vissi dalla parte opposta, essendo all’epoca vicepresidente della Cir.
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→ luglio 24, 2000
Il dato più significativo che emerge dall’analisi Ocse sulle riforme dei sistemi di regolazione è la constatazione che l’affidarsi a meccanismi e incentivi di mercato per raggiungere obbiettivi di interesse pubblico è diventato negli ultimi due decenni un fatto consolidato. In tutto il mondo è ormai pacifico che anche gli obbiettivi di servizio universale, di sicurezza e di rispetto ambientale possono essere raggiunti all’interno di assetti competitivi.
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→ febbraio 19, 2000
“Gli interessi degli azionisti a cui il governo ha venduto titoli Eni e gli interessi più generali che si tutelano con la liberalizzazione sono inconciliabili”. Così l’Eni per bocca del suo presidente commenta il decreto legislativo Letta sulla liberalizzazione del gas. Dato – e assolutamente non concesso, come ho avuto modo di argomentare – che ciò sia vero, si aprono due prospettive. Primo: le società pubbliche diventano, all’atto della privatizzazione, esse stesse portatrici di un interesse di ordine superiore, che prevale su quello generale, a perseguire il quale erano state concepite; sono dunque una figura giuridica nuova Oppure: la rappresentanza di interessi superiori a quelli generali viene attribuita a tutte le società per azioni, In tal caso, posto che nella stragrande maggioranza delle società per azioni non vale il voto capitario, e stante la struttura proprietaria delle nostre maggiori società, l’interesse generale si identifica con quello delle grandi famiglie.