Archivio per il Tag »liberal«
→ giugno 12, 2012
Intervista di Franco Insardà
«Oltre alla vigilanza Rai, adesso la vigilanza alla Rai: la Rai vigilata speciale». Con questo tweet sabato scorso Franco Debenedetti, per tre legislature senatore prima del Pds e poi dei Ds, ha fotografato la situazione di viale Mazzini e del rinnovo delle nomine nel consiglio di amministrazione, dopo l’annuncio dato dal premier Mario Monti dei nomi di Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi rispettivamente come presidente e direttore generale della Rai.
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→ marzo 11, 2009
L’opinione di Franco Debenedetti: «Il centrosinistra avrebbe dovuto farlo quando era al governo»
«Ferruccio de Bortoli è il “mio” direttore e perciò sono contento che rimanga al Sole. Ma a parte questa personalissima ragione, ritengo che sarebbe stato un ottimo presidente della Rai». . Questo il commento personale dell’ex senatore Franco Debenedetti, economista ed editorialista del quotidiano di Confindustria su Ferruccio de Bortoli, all’indomani della sua rinuncia a presiedere la televisone di Stato.
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→ settembre 19, 2008
Intervista a Franco Debenedetti
«C’è da mettere le bandiere fuori». Franco Debenedetti si spinge fino al limite del paradosso. «Quella di oggi è una buona notizia. Non perché è fallito un piano proposto dal centrodestra, anche se è stato un errore non accettare l’offerta di Air France. Né alludo alla validità del piano, che mi sembrava l’unico capace di assicurare un futuro. La buona notizia è un’altra: si è detto no a quello che la determina, soprattutto di certi sindacati».
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→ maggio 13, 2008
Colloquio con Franco Debenedetti
Non di solo Travaglio vive il dibattito intorno al ruolo della televisione pubblica nel nostro Paese. Ciclicamente, all’insediamento di ogni nuovo governo corrisponde la deflagrazione di una nuova guerra di poltrone in seno alla Rai. Inevitabile. O forse no, basterebbe che la Rai non fosse di proprietà dei partiti politici. Tra i sostenitori storici della privatizzazione dell’emittenza pubblica, c’è sicuramente Franco Debenedetti.
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→ giugno 17, 2002
Il Senatore dell’Ulivo critica l’esecutivo per la sua mancanza di determinazione
Ha ricompattato l’unità sindacale e ha diviso la compagine governativa; ha dovuto subire il primo sciopero generale dopo vent’anni; ha propiziato il successo di una oceanica manifestazione indotta dalla CGIL, che ha riscosso consensi e partecipazioni anche fuori dalla propria base; ha irritato e preoccupato i grandi industriali, senza accontentare i piccoli e medi, indebolendo la posizione del Presidente di Confindustria; ha reso più conflittuali le relazioni industriali, in cui sono riecheggiate accuse che non si udivano da anni e si sono rimessi in circolo sospetti di discriminazioni; si vede costretto a mettere a carico del bilancio dello Stato risorse non previste per una parziale ed affrettata riforma degli ammortizzatori sociali.
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→ settembre 9, 1999
Forse perché era la mia prima, ma io ricordo bene la campagna elettorale del 1994: noi, i Progressisti della «gioiosa macchina da guerra», ad accusare Berlusconi di essere «sceso in campo» per difendere le sue aziende, e ad alzare il tiro contro il pericolo del Grande Fratello che corrompe e coarta la volontà degli elettori; e Bossi .i garantire che, al primo accenno di scorrettezze da parte del suo alleato», gli avrebbe ficcato dove si meritava «una bella legge antitrust». A leggere quello di cui si sta discutendo in queste settimane, sembra che sei anni siano passati invano.
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