“Com’è possibile che nessuno si sia accorto che ci stava arrivando addosso questa crisi spaventosa?” La battuta rivolta da Elisabetta agli economisti della LSE resterà forse la più famosa del suo lungo regno: perché la domanda della Regina è la domanda regina. Quanti libri letti, quante pagine scritte, alla ricerca delle cause della più grave crisi del mondo occidentale dalla fine della seconda Guerra mondiale! Il proposito di governi repubblicani e democratici di dare una casa a tutti; la spinta a fare prestiti a tutti, anche ai NINJA (No Income No Job nor Asset); l’innovazione tecnologica per finanziarli, “impacchettando ed affettando” i debiti; i “nasi di Cleopatra” (se Jimmy Cayne non fosse restato a giocare a bridge, se Dick Fuld avesse dato retta a chi gli suggeriva di cambiare modello di business, se Alan Greenspan avesse ascoltato Raghuram Rajan e alzato i tassi nel 2005). Rajan, uno dei pochi che la crisi l’aveva prevista, perché aveva visto le “Fault lines”, le fratture nascoste che minacciano l’economia globale. (Terremoti finanziari, Einaudi 2012).
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