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Archivio per il Tag »leader«

→  marzo 29, 2002


La soddisfazione del riformista è grande per il successo di una manifestazione della propria parte politica

“Come ci si sente adesso dalle parti di voi riformisti?” mi chiede malizioso il mio interlocutore “se ha vinto Cofferati, voi siete stati sconfitti”.
Tocca allora dare una risposta chiara. La soddisfazione del riformista è grande per il successo di una manifestazione della propria parte politica, fatta da gente di cui condivide alcuni obbiettivi, diverse preferenze e non poche ostilità. Per essere piena, la soddisfazione ha bisogno però di essere reciproca.
E cioè che anche leader e militanti che hanno riempito il Circo massimo non sentano il riformista come una presenza ingombrante ed estranea.

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→  novembre 1, 1994


Col maggioritario il voto è diventato mobi­le; ridottosi il potere delle segreterie dei partiti, è diminuito il valore dell’appartenen­za; diventa determinante la figura del leader, che riverbera su tutta la formazione politica la luce della sua notorietà. Viviamo una si­tuazione di transizione: accanto a Forza Ita­lia, tutta identificata con il suo leader, convi­vono le forze ancora organizzate come partiti che ritengono di essere meno toccate dal pro­cesso di mobilizzazione dell’elettorato. Per i popolari. la loro anomala collocazione, rinvia ad una probabile instabilità. Paradossalmen­te, è proprio l’area di sinistra-centro, da cui più forte è venuta la spinta al cambiamento verso il maggioritario, quella che meno ha sa­puto darsi un’organizzazione coerente con il nuovo sistema: né partito tradizionale, né mo­vimento illuminato da un leader. E la strategia di tutta l’opposizione dipende dal proble­ma di dare unità e peso a quest’area.

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→  agosto 31, 1994


Che lo schieramento provvisoriamente chiamato partito democratico necessiti, per formarsi, di un leader, è cosa su cui si discute già da prima delle elezioni: Ciampi, Spaventa, D’ Antoni, Veltroni, ora Prodi. Altri si starebbero scaldando in panchina. Adesso, quello che sta diventando chiaro è che c’è bisogno non di uno ma di due leader: trovare un leader al partito conservatore è forse ancora più urgente, se vogliamo sperare che le attuali traversie del sistema politico italiano conoscano un esito verso un accettabile gioco democratico.

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