→ febbraio 2, 1997

Immaginiamo il gestore di un fondo di investimento straniero: è interessato alla privatizzazione dei telefoni in Italia, ma il «giallo» di un governo che manda a casa i vertici della società, che pure aveva riconfermato pochi mesi prima, senza dare uno straccio di spiegazione non lo lascia tranquillo. Prima di investire i soldi dei suoi pensionati, manda in Italia un suo analista per cercar di capire cosa sta succedendo. Il giovanotto arriva, si mette in moto incomincia a fare la più ingenua delle domande: perché? «Adesso il padrone è il Tesoro – gli dice uno – che ha deciso di fondere Telecom in Stet: cambiare squadra è logico. Volevano aspettare il primo consiglio di amministrazione, questione di pochi giorni. Ma un giornale ha fatto uno scoop, gli ha scoperto il gioco e han dovuto anticipare». Il giovanotto si accorge che l’amico, mentre parla, arrossisce un po’, giovane sì, americano anche, ma che lo facciano così ingenuo…
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→ dicembre 9, 1996

Debenedetti: più attenzione per chi produce
Caro Presidente,
qualche mese fa tu hai un po’ dialogato, un po’ polemizzato con il Nord Est, simbolo dell’Italia che crea occupazione, che esporta, che, giunta piu’ di recente all’industrializzazione, organizza il lavoro in modo piu’ flessibile.
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→ ottobre 8, 1996

I toni concitati delle baruffe tra cancellerie rischiano di far passare in secondo piano l’essenza della questione europea.
Pagare tanto, discutere poco, ed essere contenti: questo finora il paradossale atteggiamento degli italiani verso l’Europa. Solo adesso che ci si presenta il conto – che ancora una volta viene detto finale – si incomincia a discutere; e si discute, ancora una volta, del prezzo del biglietto – la tassa per l’Europa – non del viaggio che ci aspetta, tantomeno di come prepararcisi.
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→ settembre 22, 1996

Caro direttore,
purtroppo la secessione leghi-sta prima e la tempesta giudiziaria poi stanno distogliendo l’attenzione da una partita decisiva che in questi giorni si sta giocando sul terreno del bilancio e della moneta: da esso dipenderà il nostro futuro per generazioni.
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→ settembre 17, 1996

È proprio vero che in Europa si avvia ad essere dominante, coma ha sostenuto seppure con l’abituale maestria su questo giornale, Barbara Spinelli, una sorta di “pensiero unico”? Che ormai un nuovo paradigma vige incontrastato in politica e in economia, universalmente accettato e acriticamente seguito, che ha i suoi cardini in globalizzazione dei mercati finanziari e quindi impraticabilità di politiche di spesa, in priorità alla lotta all’inflazione e quindi flessibilità nell’impiego del lavoro e riforma del Welfare?
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→ settembre 7, 1996

Parlare della vicenda Olivetti è per me, e per molteplici ragioni, difficile e anche duro. Ho vissuto l’emozione della notizia, ho seguito lo sfogo dei sentimenti, ho assistito al prevedibile consumarsi di qualche vendetta. Ma dedicando le mie energie ormai da tempo a problemi di interesse pubblico, impegnato come sono in particolare sul fronte delle strutture industriali e degli assetti economici del Paese, ritengo necessario contribuire con qualche riflessione che, prendendo spunto dalla vicenda dell’azienda di Ivrea, si estenda alla capacità concorrenziale, italiana ed europea, nei settori industriali di punta.
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