dalla Domenica del Sole 24 Ore
Scelte strategiche
«Parola di Marchionne» di Riccardo Ruggeri analizza le criticità dell’intesa con Chrysler e considera l’emotività delle funzioni aziendali.
Chi trova i libri sui – per non parlare di quelli dei – protagonisti industriali o pettegoli o noiosi, non si lasci ingannare dal titolo: “Parola di Marchionne”, di Riccardo Ruggeri, prefazione di Massimo Mucchetti, non è un libro su un capitano d’azienda, ma la storia di un investimento.
Entrato in Fiat come operaio e uscitone dopo 40 anni membro del comitato direttivo di Fiat Holding, per aver risanato e rilanciato New Holland, azienda leader nelle macchine movimento terra e trattori, Ruggeri vive ora una seconda vita da imprenditore di successo nella moda e nelle assicurazioni. Il 31 Marzo 2009, vede Barack Obama benedire l’accordo Fiat Chrysler dal giardino delle rose alla Casa Bianca, considera che per la prima volta ci sono titoli che hanno come collateral non la parola, ma la faccia del Presidente degli Stati Uniti: e compera azioni Fiat e Exor. Per ogni investitore, il problema nasce il giorno dopo: quando uscire? Ruggeri si mette quindi ad analizzare le criticità del progetto Marchionne.
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