→ giugno 24, 2012
di Eugenio Scalfari
C’è stato a Roma venerdì scorso il “quadrilatero” dei premier di Germania, Francia, Italia e Spagna. Tema: la sorte dell’euro e dell’Europa.
Ma c’era stato qualche giorno prima a Ginevra un incontro di banchieri e industriali sullo stesso tema. Tedeschi, italiani, olandesi, spagnoli, inglesi, il fior fiore dell’economia reale e finanziaria. Spero che i lettori capiranno perché dò la precedenza al “meeting” di Ginevra: registra in modo più autentico lo stato d’animo degli operatori, dei risparmiatori, della cosiddetta borghesia produttiva. Come era facile prevedere, i tedeschi ragionavano in modo completamente diverso da tutti gli altri e - questo è stato il fatto più rilevante di quel “meeting” - non sembravano affatto preoccupati di quanto sta accadendo in Europa e nel mondo. Le loro tesi si possono sunteggiare sui seguenti punti:
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→ agosto 15, 2011
Il bambino ebreo rifugiato in Svizzero lo scopre nelle parole della madre
Vi era anche una contessa russa tra gli scampati dalla rivoluzione sovietica presi a bordo della nave da guerra mandata dall’Italia in Mar Nero. Di rapinosa bellezza lei, di virile fascino il brillante ufficiale che vi prestava servizio: complici l’emozione per lo scampato pericolo, la riconoscenza del salvato e il trasporto del salvatore, tra i due scoppia un amore folle. Tanto folle che, per sposarla, il brillante ufficiale non esita a dimettersi. La contessa infatti era divorziata, unirsi a lei era interdetto a un ufficiale della Regia Marina. Poi l’amore finisce, e alcuni anni dopo troviamo la contessa a Berlino: partecipa a un ricevimento in cui si parla male di Mussolini, ritorna nella sua stanza e si spara.
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→ dicembre 14, 2010
Dall’Ufficio relazioni con i media dell’Enel
CARO Direttore, alcune precisazioni sull’articolo di Alessandro Penati di sabato scorso. Enel in Russia non “perde”; al contrario, registra buoni risultati destinati a migliorare. Enel non ha percorso la strada dell’internazionalizzazione per «mania di grandezza». Costretta a ridurre la quota di mercato in Italia per favorire la liberalizzazione, ha dovuto mantenere dimensioni adeguate in un contesto competitivo sempre più globalizzato. Oggi, oltre il 50% del margine operativo lordo (più di 17 miliardi di euro a fine 2010), proviene dalle attività all’estero.
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→ settembre 26, 2010
L’acquisto di Mediocredito va in direzione opposta a quanto accade nel resto del mondo: anziché uscire dalle bance, il governo ne compra una
Serve un’autorità tersa rispetto al Tesoro per evitre che la nuova posizione di forza della società diventi monopolio
Vent’anni fa iniziava in Italia il processo di privatizzazione del sistema bancario: oggi, anche se le Fondazioni hanno ancora ruoli determinanti negli assetti di controllo, il loro peso continua a diminuire e il settore bancario può considerarsi sostanzialmente privatizzato. Quindici anni fa venivano privatizzate le assicurazioni pubbliche, ma se qualcuno si ricorda della presenza dello stato nel settore, nessuno credo ne senta la mancanza.
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→ gennaio 15, 2010
Due mondi contro – Quello reale (arance e braccia) e quello di quantità truccate e assistenze rubate.
Non c’è nulla di reale a Rosarno: questa è la sensazione che resta in mente dopo aver letto pagine e pagine di reportage, analisi e commenti. Non sono reali gli incentivi europei né i quantitativi denunciati; non i sussidi di disoccupazione né le pensioni di invalidità. Non sono reali le fabbriche costruite e abbandonate, non l’ospedale edificato e mai aperto. Nell’anfiteatro finto greco nessuna voce supererà il rumore del traffico, il Palazzetto dello Sport è troppo piccolo per contenere il campo da gioco.
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→ dicembre 19, 2009
L’ossessione di preservare l’italianità ha di fatto impedito di attuare una seria politica d’innovazione di quello che è il vero «sistema nervoso» del paese. Per la paranoia che qualcuno potesse limitare il nostro sviluppo finiamo per limitarlo addirittura due volte.
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