→ giugno 11, 1995
La Stet investirà 12 mila Mld da qui al 1998 per collegare con il cavo 10 milioni di abitazioni; finanzierà l’investimento senza ricorrere ad aumento di capitale; si propone in tal modo di entrare nel mercato del multimediale. Le affermazioni di Ernesto Pascale, all’assemblea Stet, meritano qualche commento.
Come è noto, per trasmettere programmi televisivi ci vogliono cavi diversi dal normale doppino telefonico. Lo sviluppo della tecnologia giustifica l’investimento in una nuova rete, in alternativa a quella telefonica esistente, e in concorrenza dunque con quella del monopolista.
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→ giugno 1, 1995
Ricordate lo slogan del fortunato e premiato spot televisivo di Armando Testa per Telecom, ‘Il telefono ti allunga la vita’? A chi allunga la vita la mamma che prepara la pasta, mentre il simpatico Lopez si dondola tranquillo davanti a un imponente plotone di esecuzione? Via con la psicoanalisi da salotto, col giochino delle associazioni libere: pasta, fili, cavi, reti-cavo: trovato! Mamma Stet prepara le reti cavo che garantiscono la vita a Lopez-Telecom minacciato dai truci esecutori, (dove invano ho cercato somiglianze con Van Miert e Amato, nonché col sottoscritto). Lopez aspetta tranquillo sulla seggiola: sa di che sono armati i fucili del plotone liberista; antitrust, regolazione asimmetrica, regole europee per il 1998, timori del Moloch delle infrastrutture. Si dondola e si allunga la vita. Non farebbe meglio a saltar giù dalla seggiola, volteggiare sul muro del forte, e coraggiosamente correre per l’aperta campagna?
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→ dicembre 1, 1994
Qualsiasi governo avremo quando questa nota andrà in stampa, si troverà tra le mani il problema dell’emittenza televisiva. Problema attualissimo, anche per la sentenza della Corte, ma che riguarda un mondo che appartiene al passato; nel prevedibile clamore, scelte che riguardano il futuro potrebbero compiersi di fatto, senza pubblica discussione; scelte che rischiano di farci mancare la via che consentirebbe insieme di far uscire dall’impasse la questione dell’emittenza, di creare in pochi anni un settore industriale del valore di decine di migliaia di miliardi, di ridurre il costo della bolletta telefonica: senza rischiare una lira di danaro pubblico.
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→ ottobre 19, 1994
Siamo probabilmente l’unico paese industrializzato a non disporre di servizi via cavo: quindi rischiamo di precluderci l’accesso agli sviluppi del multimediale. Il termine ha una sua allusiva indeterminatezza. Schematizzando, la multimedialità nasce dalla connessione tra il mondo dei dati (banche dati, voci, musica, immagini, film, cataloghi di prodotti) con il mondo di chi a questi dati vuole accedere con un’interazione individuale, scegliendo e rispondendo. L’interazione è essenziale al multimediale: consente l’emergere di nuovi modi di istruirsi, di acquistare, di lavorare, di scegliere i propri divertimenti, di comunicare con immagini e dati anziché solo con la voce. La multimedialità unisce l’interattività ‘naturale’ propria del mondo della telecomunicazione, con la ricchezza di informazione che oggi ci è offerta solo dalla televisione (un segnale video contiene mille volte più informazioni che il normale segnale audio telefonico).
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