→ luglio 11, 1996
In Italia abbiamo un problema e un’ anomalia. Il problema e’ nelle TLC
Nell’ accingersi a mattere ordine nel sistema delle telecomunicazioni e della tv, anziche’ dalla ricognizione dei fatti e dalla fissazione degli obbiettivi, si e’ partiti da principi astratti: sapientemente usati hanno prodotto una norma che, dalle bozze che sono circolate, non si esita a definire inaccettabile. In Italia abbiamo un problema e un’anomalia
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→ luglio 7, 1996
Di fronte alla incredibile sparata sul matrimonio Rai-Stet di cui si è parlato al convegno Telecom di Napoli, si capisce l’imbarazzo di Maccanico: «Non sono cose che deve fare un Ministro», ha osservato il titolare del dicastero delle Poste.
Le due aziende di stato, Stet e Rai, tentano, fondendosi, di sublimare a un livello più elevato di complessità normativa e aziendale i problemi che stanno loro di fronte: la Raí per le richieste di pluralismo e di una progressiva privatizzazione; la Stet per la sfida della liberalizzazione dei servizi imposta da Bruxelles e la necessaria conseguenza di accettare regole asimmetriche.
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→ giugno 29, 1996
Il capoluogo piemontese sembra contemplare, nell’inerzia, i suoi problemi e appare incapace di far leva sulle sue doti
A leggere questa classifica, la prima reazione e’ di incredulita’: meglio vivere a Berna che a Venezia? Torino al 129esimo posto su 142: meglio a Sassari che a Torino? I criteri scelti sembrano parziali, non valutano, per dirne una, le prossimita’: eppure la possibilita’ di muoversi e di collegarsi e’ assai rilevante, pezzi sempre piu’ importanti di vita si svolgono anche fuori dalla citta’ di residenza. Forse e’ sbagliata fin la pretesa di misurare un dato troppo soggettivo come la qualita’ della vita; converrebbe limitarsi invece piu’ pragmaticamente a discutere di servizi e di opportunita’ di lavoro.
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→ maggio 31, 1996
«Quantum mutatus ab illo» vien da esclamare leggendo le considerazioni di Stefano Pecori, consigliere comunale di San Giuliano Terme (Pisa) “Sulle reti cablate sfida dei Comuni” (si veda «Il Sole-24 Ore» del 27 maggio). Alla base del disegno di legge che avevo presentato nella scorsa legislatura e che, opportunamente aggiornato, intendo riproporre, sta infatti l’idea che i Comuni possano mettere a gara il diritto di cablare il loro territorio, diventando cosi protagonisti della rivoluzione tecnologica e di consumi conseguenti all’impiego di reti a larga banda. Mentre ora si legge che i Comuni, anziché rivendicare il ruolo di “dominus”, dovrebbero accontentarsi di un “potere di condizionamento”, per “evitare l’uso distorto a fini prevalentemente commerciali” o “definire accordi di programma che prevedano l’applicazione di una tassa ridotta a condizione che i servizi non a fine di lucro abbiano allaccio gratuito”.
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→ maggio 21, 1996
L’Alitalia e’ tecnicamente fallita. Il management ha preparato un piano, l’azionista IRI ne ha “preso atto”. Nel momento in cui si chiede agli azionisti involontari, cioe’ ai contribuenti, di “prendere atto” che dovranno sborsare 3mila miliardi , si ritiene che essi abbiano il diritto di esigere qualche chiarimento e di porre alcune domande.
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→ marzo 3, 1996
Che il successo di Cecchi Gori all’asta peri diritti sulle partite di calcio possa sconvolgere le abitudini dei telespettatori è comprensibile; che preoccupi gli addetti alle strutture di produzione Rai è umano; ma vedere in questo addirittura una catastrofe nazionale sembra veramente troppo. Non è cambiato il mondo, è solo cambiato il canale. Ci sono invece altri elementi, positivi e negativi, su cui vale la pena riflettere.
Elemento positivo è il passo avanti compiuto verso il chiarimento dell’equivoco sulla ‘missione’ Rai. Una Rai che partecipa insieme a privati a una gara di queste proporzioni è una Rai completamente inserita nel meccanismo concor-renziale: lo fa avendo il vantaggio dei proventi del canone, e lo svantaggio di essere soggetta, perché pubblica, a vincoli procedurali, a dubbi – può un servizio pubblico impegnare tanto danaro? – a problemi di equilibri interni – un direttore generale che ‘si dimentica’ di concorrere per il ciclismo! Per la Rai forse i due effetti si compensano, per noi certo si sommano, e danno una somma doppiamente negativa. Se la Rai agisce da privato si provveda a separare ciò che è, ciò che dovrebbe essere, veramente servizio pubblico, e si privatizzi il resto.
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