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→  aprile 25, 2006

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di Marcello Zacchè

Franco Debenedetti è noto per essere il più liberale tra i Ds. Insomma, un riformista «puro», per dirla con il liguaggio di oggi. Che per questo è considerato spesso scomodo. Sta di fatto che, senatore uscente, non è stato
ricandidato dal suo partito, ma potrebbe diventare pedina preziosa per il prossimo governo Prodi. Per questo il Giornale lo ha interpellato, trovandolo impegnato all’estero, sull’operazione Autostrade-Abertis.

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→  febbraio 14, 2006

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Forse questa volta la scommessa populista potrebbe rivelarsi un azzardo. Intendo quella del presidente della Regione Lazio che ha deciso di bloccare la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia e di richiedere all’Enel un nuovo progetto industriale basato sul gas.

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→  dicembre 23, 2005

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Debenedetti: da imprenditore gli riconosco un merito storico

«Di fronte a un’opinione pubblica ubriacata da brandelli di informazione, da voci e insinuazioni, bisogna restituire l’onore perduto al significato di parole come Scalata e Opa». E ancora: «Massimo D’Alema ha avuto il grande merito storico, quando era presidente del Consiglio, di non aver ostacolato l’Opa-Telecom, rendendo possibile un grande momento di modernizzazione del Paese». Così, il senatore Franco Debenedetti commenta queste giornate difficili per la Quercia. Ma prima, vuole fare una premessa.

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→  ottobre 1, 2005

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Ricette – Per un capitalismo moderno

Prendere sul serio l’obbiettivo di crescita sostenuta, farne non un capitolo del programma, ma il titolo di tutto il programma: questo è ciò che dobbiamo rispondere a quanti ormai ci chiedono non più cosa faremmo, ma cosa faremo. Quanto? Come? Pur nella brevità di un articolo, qualche indicazione è possibile fornirla.

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→  agosto 29, 2005

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Fondare la sostituzione di Fazio sulla “colpevolezza” è contraddittorio con la volontà di introdurre le riforme: se va mandato via perché non ha rispettato le regole in vigore, bisognerebbe – a rigor di logica- chiedere che venissero rafforzate, non sostituite da altre diverse. Fondarla invece sul cambiamento di politica è più rapido, dà luogo a minor contenzioso, è più dignitoso per il Paese. Soprattutto è un passaggio obbligato se si vuole cambiare davvero.

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→  agosto 24, 2005

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C’è un filo logico che collega gli episodi della vicenda bancaria che tanto ha agitato il nostro mondo finanziario e industriale: partita dalla competizione per il controllo di due medie banche regionali, BNL e Antonveneta, dopo aver investito con violenza senza precedenti la Banca d’Italia, ha riproposto la contrapposizione tra raider e establishment industriale, è quindi divampata come nuova “questione morale”, si è infine dispiegata come progetto politico volto a spostare verso il centro l’asse della coalizione di centrosinistra.

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