→ aprile 12, 2011
«Se è caro dev’essere strategico»: la battuta sarcastica di un manager per un’acquisizione discussa, mi ha reso diffidente. Usato in modo proprio, «strategico» qualifica come razionale un piano volto a un obiettivo; ma a volte si usa al contrario, per giustificare l’obiettivo e far passare per razionale il piano per raggiungerlo.
È il caso del piano antiscalate che l’Economia sta approntando: sembra razionale a patto di dichiarare strategico l’obiettivo dell’italianità.
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→ marzo 20, 2011
Rendere le imprese non contendibili può allontanarne la crescita
Ieri Bulgari venduta alla Lvmh di François Arnault, oggi Parmalat sotto attacco di Lactalis; e prima ancora Gucci e Valentino, il pendolino e Giugiaro, Perugina e Galbani: l’Italia terra di conquista? Non insensibile al grido di dolore, il Governo invoca la reciprocità e convoca l’ambasciatore: il decreto che chiude le frontiere è già pronto. Presi dalle celebrazioni per l’unità d’Italia, abbiamo dimenticato quella d’Europa, nata per evitare l’escalation delle ritorsioni e cresciuta con la libertà dei mercati?
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→ ottobre 20, 2009
Si propone che le politiche industriali siano legittimate da una partecipazione delle imprese con una rappresentanza basata sulla base imponibile IRAP. Gli interventi devono indicare gli obiettivi misurabili di incremento dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e, se raggiunti, la possibilità di ridefinirne altri in una logica di responsabilizzazione finanziaria e di cooperazione strategica (nell’eccezione della teoria dei giochi ripetuti).
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→ gennaio 24, 2005
Quasi in contemporanea con l’annuncio di Palazzo Chigi sono giunti i resoconti della presentazione ufficiale del prototipo del nuovo Airbus A 380. E i relativi commenti: perché non c’eravamo anche noi sul palco?
La mitezza, nel “mite giacobino” di Alessandro Galante Garrone era un ossimoro; nel “bipolarismo mite” di Massimo D’Alema, la proposta di un accordo. Che cos’é nel “colbertismo mite”, il nuovo corso di politica economica annunciato da Silvio Berlusconi? La promozione di un nuovo tipo di national champion? Campione sì, ma non troppo forte – TGV ma non troppo veloci, nucleare ma all’estero-? nazionale sì ma senza fanatismi – vengan pure gli stranieri, purché nell’energia non contino più del 2% e nelle banche meno del 15%?
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→ gennaio 30, 2004
Perché non deve far paura l’ingresso delle banche di altri paesi
“Le Fondazioni no, cerchiamo di levargliele; gli industriali no, sarebbero intrecci perversi; partecipazioni incrociate no, non sono trasparenti; i fondi pensione no, perché non ci sono. Finisce che se le comprano tutte gli stranieri”. Stiamo parlando delle banche, e di quello che potrebbe capitare se il controllo sulla concorrenza bancaria passasse da Bankitalia all’Antitrust.
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→ maggio 23, 2003
Attenti alle autocritiche frettolose
No, caro Direttore, stavolta non sono d’accordo: dissento nettamente dalla tesi di fondo del pezzo firmato da Bonaldo di sabato 17, e cioè che le privatizzazioni sostanzialmente hanno consegnato i monopoli ai privati. Elettricità, gas, acqua, poste, aviolinee, treni, difesa, TV: ma che cosa è stato privatizzato, nel senso vero, e cioè che il Tesoro ha venduto l’ultima azione, quella di carta e quella d’oro, e i suoi rappresentanti non siedono più nei consigli? Pur non di non vendere ci si è inventati pure un polo della tecnologia avanzata.
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